Chieti. “Il Presidente D’Alfonso utilizza le corsie dell’ospedale di Chieti, luogo di malattia, sofferenza e angoscia, per riunire la giunta regionale e, in quella sede, deliberare la costruzione di un nuovo ospedale”.
“A questo punto, viste le irrefrenabili smanie di apparire del governatore e dei suoi uomini, viene da chiedersi se i cittadini debbano aspettare un’altra campagna elettorale per vedere il centro sinistra occuparsi di lavoro, viabilità, ambiente etc. Come Sindaco di Chieti continuerò a battermi, senza se e senza ma, contro il progetto di una Asl unica Chieti-Pescara che non potrà certo essere utile alla mia città”.
Così sulla vicenda il consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo: “La parata odierna messa in scena dal Presidente D’Alfonso che ha portato la sua giunta all’interno dell’ospedale di Chieti per approvare una delibera sulla nuova struttura ospedaliera è patetica, strumentale ma soprattutto senza nessun valore giuridico. Abbiamo capito innanzitutto che D’Alfonso sia in una confusione di territori poiché passa in pochi giorni dalla mega struttura nella ‘Striscia di Gaza’ alla semplice ristrutturazione dell’attuale ospedale dopo aver capito che le quotazioni del suo partito e del suo candidato sia fortemente in calo. Credo che i cittadini di Chieti – spiega Febbo – non meritino di essere presi in giro in questa maniera, solo ed esclusivamente per finalità politiche ed elettorali nascondendo la realtà dei fatti. Infatti quella approvata oggi non è una delibera ma una semplice delibazione poiché non nasce da nessuna obbligazione giuridicamente valida: tant’è, pur prevedendo un impegno finanziario della Regione non è certificato dal parere del servizio Bilancio. Sono solo chiacchiere e propaganda. Con grande rammarico devo registrare che D’Alfonso utilizzi una struttura di eccellenza e la sanità solo per scopi elettorali senza scrupolo alcuno. Non permetterò a D’Alfonso, Paolucci e compagni di prendersi gioco di Chieti e dei teatini per questo continuerò a vigilare su ogni atto della Regione che possa rappresentare una danno alla Comunità”.