Delrio+a+Pescara+per+le+infrastrutture+abruzzesi%3A+contestato+dai+sindacati+FOTO
abruzzocityrumorsit
/politica/129520-delrio-a-pescara-per-le-infrastrutture-abruzzesi-contestato-dai-sindacati.html/amp/

Delrio a Pescara per le infrastrutture abruzzesi: contestato dai sindacati FOTO

Pescara. Il ministro alle Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio e il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso sono stati contestati oggi pomeriggio, a Pescara, da una delegazione dello Spi Cgil, il sindacato dei pensionati. Con bandiere rosse e striscioni i pensionati hanno fischiato contro ministro e governatore, urlando “vergogna”.

Delrio e D’Alfonso hanno tirato dritto, uscendo dal Comune, in piazza Italia, per raggiungere la vicina piazza Sant’Andrea, dove Delrio ha presentato il suo libro “Cambiando l’Italia: rinnovare la politica, ritrovare la fiducia”., ma i pensionati li hanno seguiti, muniti di megafono, continuando a urlare i motivi del malcontento. “Avete affamato l’Abruzzo” e “impoverito le zone interne, che sono state spogliate di posti di lavoro e sanita’” con riferimento, ad esempio, all’ospedale di Penne e al punto nascite di Sulmona. E poi la richiesta che gli abruzzesi siano “uguali ai toscani”.

E la contestazione arriva anche sul terreno di competenza di Delrio, le infrastrutture:”Con la visita del Ministro ci aspettavamo notizie concrete su investimenti immediati sul nostro porto, invece abbiamo assistito ai soliti salamelecchi interni al Pd che, ancora una volta, lasceranno a bocca asciutta il capoluogo adriatico”, attacca il capogruppo Forza Italia all’Emiciclo, Lorenzo Sospiri. “Il sistema dei porti e’ uno degli elementi piu’ importanti per la competitivita’ del sistema italiano perche’ noi importiamo il 70 per cento delle nostre merci attraverso il mare e, quindi, far funzionare beni i porti vuol dire far funzionare bene l’Italia”, ha detto invece il ministro durante il convegno in sala consiliare “Le infrastrutture che non abbiamo, le infrastrutture che ci servono”. E proprio sulle necessità infrastrutturali abruzzesi  ha aggiunto: “Abbiamo messo insieme un piano di lavoro con il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso che ha subito aderito a una mia proposta di fare piani pluriennali seri e credibili, di non fare la lista di opere che non si realizzeranno mai, di scegliere delle priorita’, di farle con procedure normali e di collegarle a servizio del sistema industriale delle imprese, perche’ questo e’ il vero elemento che crea sviluppo e lavoro”.

“Occorre fare in modo che gli investimenti sull’autostrada A14 generino sicurezza. Dobbiamo ricominciare a far parlare le statistiche. Ricordiamo che trent’anni fa gli investimenti sulla viabilita’ si facevano sulla base del numero di incidenti stradali”, ha invece commentato il Governatore d’Abruzzo.

D’ALFONSO A DELRIO: ‘ECCO IL DOSSIER ABRUZZO’

Lo sviluppo e la crescita dell’Abruzzo possono ripartite a condizione che l’armatura infrastrutturale regionale sappia rispondere alle nuove esigenze. In 50 pagine di dossier consegnato nel pomeriggio al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, in visita a Pescara, c’è il futuro di questa regione e l’idea di una programmazione in grado di far crescere tutto il territorio. Con queste premesse il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha salutato il neo ministro delle Infrastrutture e a lui ha consegnato “quell’invocazione documentale” in grado di far rientrare l’Abruzzo nelle nuove strategie di mobilità europee e recuperare “il colpevole ritardo accumulato in tutti questi anni”. Le attenzioni sollecitate al Ministro Delrio riguardano due aree d’azione: una più specificatamente politica con la quale si chiede “la dovuta attenzione del governo nazionale alla battaglia che sta portando avanti l’Abruzzo a livello europeo per il reingresso nella partita della Rete Ten-T per i corridoi della rete transeuropea dei trasporti, che rientra nella più generale partita della macroregione Adriatico-Ionica con l’alta velocità sulla linea Adriatica e l’integrazione del corridoio merci”; l’altra di carattere amministrativo “con l’indicazione specifica della priorità infrastrutturali della regione, nell’ottica della nuova visione governativa e del ministero dei Trasporti di opere utili alla collettività e alle imprese”. In questo senso, la Giunta regionale “ha messo nero su bianco”, con la delibera 310 dello scorso 29 aprile, le opere “indifferibili e necessarie per la ripartenza dell’Abruzzo e per dare corpo a quell’idea di programmazione che questo governo regionale intende portare avanti”. E la venuta del Ministro Delrio a Pescara è stata l’occasione per il presidente D’Alfonso per illustrare quelle priorità: “dal nodo dei porti, dove è vero non portiamo dall’anno zero, ma che dobbiamo concretizzare”. In questo senso, il Presidente ha fatto riferimento al porto di Vasto “a chiara vocazione industriale, punto di interesse delle grandi aziende della Val di Sangro”, chiedendo un impegno per 10 milioni di euro per il completamento del collegamento ferroviario industriale. E ancora sui porti, “quello commerciale di Ortona, che ha già un proprio Piano regolatore portuale” e quello di Pescara “per il quale è necessario un intervento definitivo”. Sull’aeroporto il Presidente ha detto che “non è una concessione che questa regione si è fatta, ma è la connessione con l’Europa. Al Governo chiediamo che norme nazionali alleggeriscano la cogenza delle norme europee che rappresentano macigni per la sopravvivenza degli aeroporti minori di interesse nazionale”. E ancora l’infrastruttura stradale e autostradale per la quale “sono necessarie opere che ne garantiscano la sicurezza come esplicazione del diritto di mobilità”. La situazione delle frane e la sicurezza del territorio, per la quale “la Regione in questo anno ha prodotto un dossier documentato con progetti esecutivi” e infine l’infrastrutturazione digitale della banda larga su cui “abbiamo avviato un grande progetto per le aree rurali ma ora sono necessari finanziamenti per il completamento sulle aree maggiormente antropizzate”.Nel suo intervento il Ministro Delrio ha voluto sottolineare “la sorprendente chiarezza del presidente D’Alfonso che denota la precisa volontà di costruire qualcosa di duraturo per l’Abruzzo”. Ha poi aggiunto che “il Governo troverà le risorse economiche necessarie per i progetti esecutivi”, confermando in questo senso la linea del Governo secondo la quale “in questo Paese non c’è bisogno delle grandi opere ma delle opere utili alla collettività”. In questo senso, Delrio ha confermato che esiste “un piano generale di 6-7 miliardi di euro per mettere in sicurezza il Paese”, che va dalla tutela del territorio fino all’edilizia scolastica. Prima del ministro delle Infrastrutture avevano preso la parola, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Camillo D’Alessandro, che ha precisato come “la Giunta regionale non si sia mossa nella logica della lista della spesa, ma indicando priorità definite. Supportati da questa logica amministrativa, abbiamo dato valore ineludibile ai corridoi europei, alla velocizzazione delle reti ferroviarie, al completamento delle opere pubbliche ben avviate e alla vicenda della portualità regionale”. Si tratta di “dossier che nasce anche e soprattutto con il contributo degli amministratori locali”. L’amministratore delegato di Rfi, Maurizio Gentile, ha sottolineato “la centralità del trasporto su ferro e l’integrazione del ferro con le altre realtà di trasporto. La velocizzazione – ha ribadito – rimane uno degli obiettivi centrali di Rfi”, confermando in questo senso la notizia che a breve verrà utilizzato materiale veloce sulla linea adriatica in modo da ottenere una consistente riduzione sui tempi di percorrenza Pescara-Milano.

PRESENTAZIONE DEL LIBRO ‘CAMBIANDO L’ITALIA’: ‘D’ALFONSO E DELRIO PARLANO DEI PUNTI NASCITA’

“Finora c’è stata una condizione di invalidità civile della politica, c’è stata rottura tra attività programmatoria e risultati raggiunti: ora bisogna recuperare realizzatività e istituzionalità, mettendo in campo decisioni che implicano cose. La novità è l’ingresso in campo degli anomali come Renzi, che rifiutano l’abito talare e i salotti, ed è questa l’energia aggiunta che hanno portato”. Lo ha detto il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso durante la presentazione di “Cambiando l’Italia. Rinnovare la politica, ritrovare la fiducia”, il libro scritto dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, avvenuta oggi pomeriggio al cinema Sant’Andrea di Pescara.
Sulle contestazioni avvenute ad opera di alcuni sindacalisti all’esterno del cinema, D’Alfonso ha affermato: “Si tratta di una trentina di dirigenti della Cgil che legittimamente ci hanno posto il problema dei punti nascita. La sfida per gli amministratori e i lavoratori del pubblico impiego è produrre risultati che vanno verificati sul piano della modernità. La cosa fondamentale è che nei prossimi 50 mesi accadano eventi di crescita misurabili, e su questo aspetto siamo pronti ad essere arricchiti dal punto di vista della cittadinanza”.
Delrio ha esordito riallacciandosi alla polemica sui punti nascita: “C’è un momento in cui gli interessi del singolo confliggono con quelli della collettività, ma bisogna diffidare del politico che vi dà ragione perché mira a prendere il vostro voto, mentre va ascoltato chi guarda al futuro e alla necessità di far nascere bambini in piena sicurezza”. Compito della politica – ha proseguito il Ministro – è “semplificare la vita della gente. Negli ultimi venti anni la politica si è occupata di sè e non dei problemi della collettività. Per questo la gente non va più a votare. Nel mio libro spiego che la politica è tale solo quando sta in contatto con le persone”.
“Un governo di centrosinistra – ha poi affermato Delrio – deve puntare innanzitutto alla piena occupazione, perché il lavoro è più del fare un mestiere: significa sentire la propria collocazione nel mondo. Per questo abbiamo puntato alla trasformazione dei contratti precari in contratti a tempo indeterminato, perché così aiutiamo a programmare vite che nella precarietà resterebbero bloccate. L’Italia possiede grandi potenzialità – ha concluso il Ministro – ma ha bisogno di essere trascinata fuori dalle secche. Gli 80 euro hanno funzionato fino a un certo punto perché la gente ha paura e ha messo quei soldi in banca, senza far ripartire l’economia. Ma io dico: non rinunciate ai vostri sogni, osate”.

Visita del Ministro Delrio, Forza Italia: Tante belle chiacchiere ma nessuna certezza per l’Abruzzo

“Un bel tavolo fiorito, relatori prestigiosi, uditorio numeroso ma alla fine il risultato è deludente: tante belle chiacchiere e zero euro per l’Abruzzo e le sue infrastrutture”. Per l’On. Fabrizio Di Stefano e i Consiglieri regionali di Forza Italia, Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri e Emilio Iampieri è questa la sintesi della visita del Ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, oggi a Pescara per un convegno sulle infrastrutture e poi per la presentazione del suo libro.

Invece di un convegno – sottolineano i rappresentanti di Forza Italia – sarebbe stato più proficuo un tour operativo con il Ministro affinché potesse visionare e toccare con mano la pesante situazione delle frane che in questi mesi hanno falcidiato l’Abruzzo. Ma gli abruzzesi si devono accontentare solo di piccoli cenni relativi al dissesto idrogeologico e alla volontà di mettere in sicurezza l’esistente.

Il Governo di centrosinistra dimostra di preferire le passerelle farcite magari con qualche bella promessa di un fantomatico piano di lavoro pluriennale di opere infrastrutturali da realizzare. A noi sembra ben poco e sinceramente ci aspettavamo dal Ministro Delrio di avere qualche certezza in più ma ben presto ci siamo dovuti ricredere. L’unica notizia certa purtroppo riguarda l’esclusione dell’Abruzzo dalle 30 grandi opere strategiche nazionali. Troppo poco insomma alla luce di quanto sta accadendo nella nostra regione: sarebbe il caso che si passasse ai fatti perché il tempo degli spot elettorali è finito da un pezzo”.

SOSPIRI SU VISITA DELRIO E NUOVO STOP AL PIANO REGOLATORE PORTUALE

“Con la visita del Ministro Delrio a Pescara ci aspettavamo notizie concrete su investimenti immediati sul nostro porto, invece abbiamo assistito ai soliti salamelecchi interni al Pd che, ancora una volta, lasceranno a bocca asciutta il capoluogo adriatico. Anzi peggio: oltre ai convenevoli, c’è scappata anche qualche bugia del Presidente di Regione. Tra domani e dopodomani non partiranno le risposte alle osservazioni del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici sul Piano regolatore portuale, semplicemente perché il Comune di Pescara, le sue risposte, non potrà fornirle che dopo l’estate. E’ fresca fresca di stamattina la scoperta che la giunta Alessandrini, quella del predissesto delle casse comunali, si è infatti ricordata solo lo scorso 24 aprile di affidare un incarico, l’ennesimo, per realizzare un nuovo studio richiestogli dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici a integrazione del lavoro fin qui prodotto, studio propedeutico all’approvazione del Piano. Peccato che la richiesta del Consiglio risalga al 10 dicembre 2014, e il sindaco Alessandrini se ne ricordi solo oggi, dopo aver perso 5 preziosi mesi di tempo, e lo studio non dovrà essere consegnato prima di 60 giorni”. A dirlo è il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri con i consiglieri comunali Azzurri, che hanno reso nota la determina ratificata solo lo scorso 24 aprile 2015.
“Un documento, ovviamente, tenuto ben nascosto dal sindaco, mentre il Presidente D’Alfonso continuava a sfornare numeri e date che ormai davano per imminente l’esecutività del Piano regolatore portuale, 18 marzo, poi aprile, poi domani, dopodomani al massimo, come ha ribadito oggi al Ministro Delrio, road map e altre chiacchiere – hanno ribadito il Capogruppo Sospiri e il Gruppo consiliare -. La Giunta Albore Mascia e la Giunta Chiodi hanno lasciato, un anno fa, un prodotto, il Piano regolatore portuale, iniziato con il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Nino Sospiri, ormai definito: il 7 aprile 2014 il Presidente Chiodi ha rispedito al Comune il faldone con il parere favorevole di Vas. Il Pd, in piena campagna elettorale, ci ha impedito di portare in Consiglio comunale la delibera di approvazione dell’intesa tra Comune e Autorità Marittima per l’approvazione del Piano, atto propedeutico per la sua adozione e approvato poi il 31 luglio 2014. In agosto l’Autorità Marittima ha adottato il Piano e lo ha mandato al Consiglio Superiore dei Lavori pubblici che, il 10 dicembre 2014, dunque 5 mesi fa, ha chiesto un’integrazione al Comune, ossia ritenendo il carattere datato degli studi a corredo del Progetto di Piano, ha espresso la necessità di far aggiornare l’analisi dei costi-benefici delle opere previste, predisponendo ‘un’indagine di dettaglio delle reali esigenze trasportistiche attuali della Regione Abruzzo e delle regioni limitrofe’, sia come traffico merci che come traffico passeggeri, studio dunque teso a valutare quale sia la reale domanda economica-finanziaria del porto di Pescara, anche per prevedere sviluppi futuri. La richiesta di integrazione è stata trasmessa al Comune di Pescara, competente in materia, ma la giunta Alessandrini ha lasciato dormire e decantare il documento e solo dopo cinque mesi, ossia dopo 135 giorni, un’eternità, si è ricordata di dover rispedire a Roma quell’atto per consentire al Piano regolatore portuale di proseguire il proprio iter. Per 135 giorni ci sono state riunioni roboanti, il presidente D’Alfonso ha continuato a fare annunci sul porto di Pescara, ben sapendo, invece, che senza quello studio parlavamo di aria fritta. Ma non è finita qui: dopo 5 mesi il sindaco di Pescara decide di far partire lo studio, e ovviamente, sindaco di una città in predissesto, ossia sull’orlo del fallimento economico come ha ripetuto sino a ieri, affida all’esterno l’incarico, all’ingegner Paolo Sammarco, docente di Roma, ex allievo del professor Noli, per la modica cifra di 24mila 107 euro, incluse Iva e spese, di cui 12mila euro coperti dalla Regione Abruzzo, e 12mila dalle casse comunali in default. Ora, considerando che si tratta solo di un aggiornamento di uno studio ovviamente già presente a corredo del Piano e realizzato dal professor Noli, autore del Piano stesso, perché, anzichè ricorrere a un nuovo professionista che, per quanto bravo e preparato, dovrà comunque ristudiare tutte le carte da zero, dilatando inevitabilmente i tempi, non si è chiesto direttamente allo studio del Professor Noli di aggiornare le carte? Probabilmente avremmo risparmiato risorse e tempo. A oggi sappiamo solo che spenderemo altri 24mila euro, in un Comune sull’orlo del baratro, a detta del sindaco Alessandrini, e che forse dopo 60 giorni dalla firma della convenzione con il professionista (non ancora avvenuta), avremo lo studio aggiornato. Tradotto: per il Piano regolatore portuale di Pescara se ne riparla in autunno, ma solo per spedire i documenti al Consiglio Superiore dei lavori pubblici, e per quella data probabilmente il porto di Pescara sarà completamente insabbiato, viste le secche estive, smentendo le chiacchiere del nostro Governatore che alla lentezza del Consiglio Superiore dei Lavori pubblici ha aggiunto il suo passo-tartaruga e il passo-lumaca della giunta Alessandrini”.

GLI AMBIENTALISTI INCONTRANO DELRIO A PESCARA

Le associazioni ambientaliste WWF, Legambiente, Arci, Marevivo, Fai e Italia Nostra hanno incontrato, questo pomeriggio il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, nella sala giunta del Comune di Pescara, occasione nella quale hanno ribadito la loro scelta totalmente favorevole a un’economia di tipo diverso rispetto al puro e semplice sfruttamento petrolifero che invece il governo sta portando avanti.

Il ministro Delrio ha mostrato interesse per le tematiche proposte, ma ha spiegato che non sono di stretta competenza del proprio settore. Gli ambientalisti hanno anche ribadito a chiare lettere che il Ministero dello Sviluppo Economico ha questo nome non ha caso, non si chiama, infatti Ministero dello Sviluppo Petrolifero e hanno ricordato che gli abruzzesi da anni stanno scendendo in piazza per dimostrare le loro scelte, come faranno ancora una volta il 23 maggio prossimo a Lanciano.

WWF, Legambiente, Arci, Marevivo, Fai e Italia Nostra sfileranno quindi ancora una volta dietro lo slogan “No al Petrolio, Si al Parco Nazionale della Costa Teatina” come hanno già fatto il 13 aprile del 2013 insieme a 40 mila persone a Pescara nella più grande manifestazione mai realizzata in Abruzzo.

In conclusione dell’incontro il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso si è impegnato a organizzare un confronto diretto fra le associazioni presenti e il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, da realizzare quanto prima possibile.