Ricostruzione L’Aquila, la Pezzopane scrive a Bertolaso

presidente_provincia_laquilaL’Aquila. La Presidente della Provincia Stefania Pezzopane, è tornata a chiedere attraverso una lettera ufficiale alle autorità, di conoscere quali imprenditori stiano operando sui cantieri del post sisma. La lettera è indirizzata al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Ministri On. Gianni Letta, al Ministro per le infrastrutture Altero Matteoli, al Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, al Provveditore alle Opere Pubbliche Giovanni Guglielmi, al Commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, al suo vice Massimo Cialente. Di seguito il testo:


“Le ultime notizie di cronaca giudiziaria che vengono dalla Maddalena, stringono sempre più compiutamente sul terreno della ricostruzione post sisma.
Nomi locali, magari ignari, vengono abbinati a ditte esterne poco raccomandabili che hanno tutto l’interesse ad avere un’entratura sul territorio per meglio mimetizzarsi.  
Chiedo trasparenza e controlli severi e approfonditi sulle liste degli imprenditori e che vengano rese pubbliche fino al dettaglio, per evitare che le forze sane dell’imprenditoria locale restino vittime di scaltri e spregiudicati affaristi e soprattutto che il futuro della provincia dell’Aquila sia soffocato dalla criminalità organizzata come successo in altri sfortunati territori.  
Le autorità hanno il dovere di tenere alta l’attenzione e la reattività dei cittadini su queste vicende non sperare che si smorzino col tempo, con l’abitudine,  il senso di impotenza, le facili rassicurazioni.
Le rassicurazioni dell’On. Gianni Letta, circa la sua assoluta sicurezza che nessun appalto del post sisma fosse andato a quei famigerati imprenditori sono state già smentite da una semplice indagine giornalistica. “Deve essere di nuovo sfuggito qualcosa”.
L’Aquila era già stata vittima di superficiali rassicurazioni durante lo sciame sismico. Due delusioni di questa portata sono già troppe.
Più dell’euforia di spregiudicati imprenditori che razzolano affari in mezzo al sangue e ai morti, mi preoccupa la tendenza di una parte a registrare tutto questo come regolare cinismo di una ricostruzione, un effetto collaterale inevitabile dove girano molti soldi. Se il terremoto si riduce a questo abbiamo già perso prima di cominciare.
Mi auguro che i cittadini continuino a reagire e ad indignarsi. La rabbia non è degli ingenui, come si teme, ma è l’antidoto contro la criminalità organizzata che tende sempre ad insediarsi dove nulla ormai fa più notizia. La provincia dell’Aquila non è mai stata così.
La sana rabbia della nostra popolazione è l’unico anticorpo contro corvi famelici e sciacalli ridenti, contro camorra e politica corrotta.
In questa terra si sono perse case, lavoro, affetti. Ci restano due grandi ricchezze che i miliardari degli appalti conditi con sesso a sette stelle non possono permettersi: l’onestà e la dignità. Lasciateci ripartire da qui”.


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