Inaugurata la Palazzina di Cardiochirurgia dell’Ospedale di Chieti

Chieti. “Dopo dodici anni inauguriamo finalmente la palazzina di cardiochirurgia, un traguardo che darà sicuramente maggiore possibilità al nostro ‘polo cuore’ di raggiungere più ambiti successi. Una struttura ideata perché fosse il polo cardiologico e cardochirurgico della nostra Asl, della nostra regione, e che ha rischiato per anni di rimanere un semplice involucro. Oggi dobbiamo lavorare affinché le tante risorse economiche investite per questa struttura siano una risorsa per la sanità pubblica, per la sanità abruzzese e soprattutto per la nostra città”.
Lo ha dichiarato il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questa mattina, nel corso dell’inaugurazione della nuova Palazzina di Cardiochirurgia dell’Ospedale SS. Annunziata di Chieti.

“Ciò che bisogna evitare è la creazione di doppioni, perché le eccellenze, quando vengono duplicate, non diventano due eccellenze ma rischiano di perdere qualità. Utilizziamo la politica per fare buoni ospedali e non gli ospedali per fare politica. E questa, per nostra fortuna, è una Asl dove le eccellenze abbondano – ha proseguito il sindaco- i locali appena inaugurati, per altro realizzati con l’apporto di una ditta locale, la De Cesare Costruzioni, diventano per davvero funzionali solo se all’interno di essi vi è il cuore pulsante di chi ci lavora con passione e determinazione e la passione si può creare solo se ci sono le condizioni ottimali di lavoro. La Asl e la Regione, dunque, diano il proprio contributo per sostenere tale percorso economico ed in termini di risorse umane”.

Così si è espresso il presidente della Regione Luciano D’Alfonso: “Non era scontato questo risultato, e ne siamo orgogliosi, ma gli spazi da soli non bastano, perché occorrono risorse e organizzazione per non essere impreparati davanti a nuove sfide. Giusto valorizzare e zonizzare le eccellenze, la cui dimensione deve emergere dalla lettura implacabile dei numeri, e dalla cultura della valutazione che deve prevalere su pressioni territoriali e ambizioni personali”.

Per il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, presente alla cerimonia, “un percorso lungo e impegnativo ha caratterizzato quest’opera, a partire dalla difficoltà nel reperimento dell’intero finanziamento, a cui diedero un contributo importante nel 2007 anche Antonella Bosco, Bernardo Mazzocca, Rosy Bindi”. “Oggi – ha aggiunto – ne siamo tutti orgogliosi”.

Secondo Silvio Paolucci, assessore regionale alla Programmazione sanitaria “questo gioiello troverà giusta collocazione nel nuovo piano ospedaliero e territoriale che sarà varato entro fine luglio, e andrà a disegnare un sistema sanitario sicuramente più efficiente e rispondente alla domanda dei nostri cittadini”. “Ospedale, territorio e assistenza socio-sanitaria – ha sottolineato Paolucci – sono i pilastri portanti del progetto di riqualificazione dei servizi per la salute che stiamo portando avanti con determinazione e coerenza, attraverso azioni mirate che ci faranno guadagnare anche l’uscita dal Commissariamento, e con esso lo sblocco di 127 milioni di euro da destinare ad azioni e interventi finalizzati a rendere il nostro sistema di cure più avanzato”.

Investimento da 34,5 milioni di euro, sei anni di lavori, 22 visite di collaudo e un iter burocratico durato 12 anni: questi i numeri che contrappuntano la storia della “palazzina M” dell’ospedale di Chieti, destinata ad accogliere il Dipartimento Cuore. L’opera, una costruzione di sagoma irregolare, con piano interrato e uno seminterrato (rispettivamente 3° e 4° livello), accoglierà numerose unità operative, tutte del Dipartimento Cuore. E’ ubicata in prossimità dei corpi G e H. Dal 5° livello spiccano due corpi di fabbrica separati, uno con sviluppo altimetrico di quattro piani fuori terra, mentre l’altro, anch’esso a pianta rettangolare, si eleva per otto piani fuori terra. I livelli sono stati denominati in modo congruente con quelli degli altri corpi di fabbrica, al fine di poter garantire il collegamento con il presidio preesistente, che comunica con il nuovo complesso attraverso il corpo D, direttamente, al 5°, 6° e 7° livello e, ancora, con il corpo L al 7° livello, tramite una passerella.

“Aprire questa struttura – ha spiegato il manager della Asl, Francesco Zavattato – vuol dire dare alla città e a questa regione un’opportunità unica, dove un organo target è al centro di un sistema integrato di cure ad altissima concentrazione tecnologica. Ma non basta un contenitore per garantire qualità: occorre avere il coraggio di aprire all’innovazione e sostenerla con slancio, perseguendo obiettivi comuni. Articolazioni aziendali, Regione, Università devono trovare giuste sinergie per superare le difficoltà che naturalmente insorgono quando si sceglie di dare al nuovo il giusto spazio”.

Così Gabriele Di Giammarco, direttore Cardiochirurgia: “Questa palazzina accoglie un Dipartimento, quello del Cuore, dove il malato è al centro di un’azione sequenziale di professionisti, che condividono protocolli e progetti per poterlo guarire. Ma ci sarà bisogno di risorse umane adeguate per far ripartire il ‘progetto cuore’ ”.

Questa la mappa di servizi e unità operative che troveranno spazio nella struttura, distinti per livelli: 3° impianti tecnologici; 4° blocco operatorio, terapia intensiva cardiochirurgica con 12 posti letto; 5° degenza cardiochirurgica con 24 posti letto; 6° laboratorio di emodinamica, ambulatori; 7° degenze, con 14 posti letto; 8° Utic con 20 posti letto, di cui dieci di terapia semi intensiva, e sala di aritmologia; 9° degenze, con 16 posti letto; 10° ambulatori, studi medici; 1° locali a disposizione. La palazzina è stata realizzata nel rigoroso rispetto delle norme di staticità e antisismicità, ed è dotata dei più moderni e sofisticati sistemi tecnologici e di impiantistica, che ne fanno un centro all’avanguardia. La costruzione vera e propria è stata finanziata con fondi dell’ex art. 20, mentre altri 15 milioni di fondi aziendali sono stati investiti per attrezzature e arredi.

Polemico è il commento il commento del presidente della Commissione Vigilanza in Regione e consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, che dice: “Per coerenza alla mia posizione già nota, sottolineando e ribadendo le mie forti perplessità circa la vicenda sui lavori di costruzione dell’Ospedale di Chieti, questa mattina non sarò presente all’inaugurazione della Nuova Palazzina di Cardiochirurgia anche per rimarcare la doppia faccia del Partito democratico locale e regionale. Veramente paradossale – spiega Febbo – sapere che all’inaugurazione del nuovo padiglione di Cardiochirurgia sono presenti ‘illustri’ esponenti del Pd e del centrosinistra che più volte in passato hanno denigrato il progetto criticando la volontà della Regione di continuare a puntare e investire su una eccellenza come quella di Chieti. Il sottoscritto ha sempre difeso e sostenuto la nuova Cardiochirurgia e ha sempre contestato chi ha pronosticato cinicamente il depotenziamento di questo reparto. Nonostante i gufi, i detrattori e le polemiche, le troppe perplessità sollevate in maniera strumentale, i paventati scippi e i trasferimenti in altri strutture regionali, i fatti oggi mi danno ragione poiché al SS Annunziata il potenziamento della Cardiochirurgia è una realtà innegabile e concreta, frutto soprattutto del lavoro portato avanti con convinzione dalla Giunta Chiodi. Resto basito nel pensare che ad inaugurare la nuova Cardiochirurgia ci sia in pompa magna l’attuale Governo Regionale che da mesi ha lanciato il progetto di realizzare nella ‘striscia di Gaza’ (sic!) il nuovo Ospedale dell’area metropolitana Chieti – Pescara, quindi annullare tutta l’alta specializzazione che in questi decenni è cresciuta anche con il contributo dell’Università. Si è cercata in tutti i modi di ritardare se non addirittura evitare l’apertura del nuovo reparto, sostenendo anche le tesi improponibili dell’imprenditore che voleva “migliorie” per allungare tempi e avere altri fondi, per arrivare a declassare il Ss. Annunziata e quindi chiederne l’accorpamento con Pescara in quella striscia di Gaza sulla cui proprietà fondiaria vorremmo avere chiarimenti e certezze. La mia coerenza – spiega Febbo – è la stessa del 1999 quando al taglio del nastro del nuovo nosocomio il sottoscritto insieme all’ex sindaco di Chieti Nicola Cucullo decidemmo di non partecipare, in conseguenza del fatto che ci eravamo battuti contro le modalità con le quali la struttura era stata costruita come ritardi incredibili, varianti continue, materiali utilizzati scadenti e imprese interessate vicine a noti esponenti politici, continuo a prendere le distanze e denunciare la pessima gestione intorno alla vicenda del SS Annunziata”.

“Dopo tutti questi anni anche oggi i ‘figliastri’ della stessa classe politica di allora ancora a presenziare intorno alla struttura sanitaria di Chieti che solo qualche mese hanno avversato e osteggiato. Pertanto, rimango convinto che l’Ospedale di Chieti debba continuare a rappresentare un importante punto di riferimento per l’intera Provincia – conclude Febbo – con il sostegno e la partecipazione della D’Annunzio, prendo di nuovo le distanze da un modo di gestire la cosa pubblica tipico della prima Repubblica e ancora di più oggi che vediamo sfilare e presenziare ancora le solite personalità politiche che vestono i panni di oppositori o propositori solo all’occorrenza ma senza scrupoli e senza coerenza alcuna”.

Legnini: ‘Troppi dieci anni di attesa, ma finalmente oggi si può festeggiare’

“Il dato del tempo non accettabile, dieci anni sono troppi, ma comunque oggi è una giornata di festa si consegna alla collettività e ai malati oltre che agli operatori della sanità un centro di eccellenza che mi auguro contribuirà fortemente all’ulteriore accrescimento della qualità delle prestazioni sanitarie”. Lo ha detto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, partecipando questa mattina a Chieti all’inaugurazione dell’edificio che ospita il Dipartimento cuore.

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