“Ancora una volta il Pd rimedia una gaffe nell’azzardare ipotesi nell’applicazione della Tarsu per l’annualità 2010 – ha detto l’assessore Filippello – oggi il Pd ha chiesto all’attuale amministrazione addirittura di ridurre la Tarsu, proprio quella tassa che lo stesso Pd ha aumentato del 30 per cento con delibera del 15 dicembre 2008. La nuova amministrazione ha già in cantiere la rimodulazione dell’imposta, rimodulazione che sarà immediatamente successiva all’approvazione in Consiglio comunale del nuovo regolamento e della nuova classificazione delle categorie di contribuenti che verranno assemblate per gruppi omogenei, ossia categorie che hanno la stessa potenzialità di produzione dei rifiuti. A quel punto introdurremo una differenziazione autentica delle tariffe, tanto sbandierata ma mai applicata negli ultimi sei anni dalla passata amministrazione comunale di centro-sinistra. E poi il Cosap, sulla quale ancora una volta i consiglieri comunali del Pd oggi hanno creato caos e confusione. Lo scorso 31 gennaio 2010 è scaduto il termine ultimo per il pagamento dei canoni di occupazione del suolo pubblico, tra cui i passi carrabili. In tutto parliamo di 6.700 utenti che sanno di dover rispettare la scadenza del 31 gennaio. A inizio anno nuovo la Tributi Italia ha iniziato a spedire a domicilio, come di consueto, a tutti i contribuenti il bollettino per ricordare loro la scadenza, fino a quando non è scattato il blocco dei conti correnti che ha privato Tributi Italia anche delle somme necessarie per la spedizione degli stessi bollettini, ma complessivamente sono stati all’incirca un centinaio i cittadini che non hanno ricevuto tale documento a casa, cittadini ai quali abbiamo comunque ricordato la scadenza tramite avvisi e pubblicazioni. Tantissimi utenti però, soprattutto coloro che hanno ricevuto il bollettino a casa, hanno preferito far slittare quella scadenza e solo in questi giorni si stanno recando ai nostri sportelli per pagare Cosap e passi carrabili. Ovviamente, trattandosi di un pagamento tardivo, la legge impone l’applicazione del ravvedimento operoso, ossia una minima mora pari al 3,75 per cento della somma richiesta, che si traduce in 50 centesimi, un euro o massimo 3 euro per alcuni contribuenti. Una somma che non ha sortito alcuna protesta da parte degli utenti che infatti, consapevoli del versamento minimo richiesto per il pagamento tardivo, effettuano il versamento dovuto anche con un mese di ritardo. Ma soprattutto si tratta di un modus operandi identico a quello in vigore anche negli ultimi sei anni, quando il settore Tributi ed Entrate era gestito dall’attuale consigliere di minoranza Camillo D’Angelo il quale, evidentemente, era però all’oscuro del lavoro svolto dai suoi stessi uffici, lo stesso consigliere D’Angelo che stamane ha telefonato agli uffici della Gestor per informarsi della situazione, ottenendo le mie stesse informazioni che pure hanno lasciato nel caos il Pd”.