“Le preoccupazioni di D’Amico – ha spiegato il presidente Di Giuseppantonio – sono del tutto infondate, poiché il Sistema Bibliotecario Provinciale offrirà gli stessi servizi di sempre. Ciò che cambia è l’organizzazione interna: prima la Scuola e il Sistema bibliotecario erano riuniti in un settore a sé stante; da febbraio, la prima sarà riunita al settore della Formazione, mentre il secondo afferirà al Primo Settore, di cui fanno parte anche la Presidenza ed il Consiglio, nell’ambito della riorganizzazione dell’Ente che stiamo portando avanti per migliorare l’efficienza dei servizi e ridurre i costi, diminuendo, tra l’altro, gli incarichi dirigenziali dai 13 dell’Amministrazione Coletti agli 8 attuali. Tutto ciò sarà fatto per dare ai servizi un’organizzazione più razionale e per risparmiare soldi del bilancio provinciale. Infatti, come suggerito dallo stesso Dirigente del Sistema Bibliotecario, Francesco Lullo, nella sua relazione annuale, bisogna tagliare le spese non essenziali, ed una delle voci su cui intervenire è quella dei costi di amministrazione: ad esempio, riducendo il numero di membri del Consiglio di Amministrazione, un organismo che costa oltre quarantamila Euro l’anno. Questo è quello che stiamo facendo, quasi dimezzando il numero di dirigenti rispetto a quanto abbiamo trovato. Non c’è più spazio per incarichi senza un reale contenuto operativo, magari motivati da riconoscenza politica: tutto ciò non fa parte della mia cultura e, inoltre, non potremmo neanche permettercelo, perché i debiti che Tommaso Coletti ci ha lasciato in eredità impongono attenzione in ogni spesa, anche le più piccole”.
Sull’Info Point Europa, Di Giuseppantonio ha spiegato che la riduzione del personale, che ha investito lo Europe Direct, così come tutti i settori e i servizi della Provincia, non ha interrotto alcun collegamento con l’Unione Europea. Anche in questo caso, il “dimagrimento” degli addetti è stato causato della situazione debitoria dell’ente.