Chieti, El Zohbi: ‘Ripetitori telefonia mobile, la De Matteo dia risposte’

Chieti. “E’ vero che l’uso smodato delle nuove tecnologie sempre più alla moda ed il continuo aggiornamento dei nostri cellulari e dei nostri tablet inducono le vari compagnie telefoniche ad espandersi e a disseminare ovunque ripetitori sempre più potenti, ma è necessario che l’Amministrazione Comunale tenga sotto monitoraggio e sotto controllo questo proliferare di antenne”.

Così in una nota il capogruppo dell’Idv in Consiglio Comunale a Chieti, Bassam El Zohbi, che aggiunge: “Anche se la normativa vigente prevede che l’autorizzazione alla installazione di un ripetitore per la fonia mobile venga rilasciata dall’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) ed i Comuni non possono vietare dette installazioni, però le Amministrazioni Comunali hanno l’obbligo di definire le aree più idonee all’installazione dei suddetti impianti e quelle da escludere per motivi ambientali e paesaggistici. Inoltre, sempre secondo la normativa vigente, se questi impianti vengono installati nel centro abitato dovranno essere ad una distanza minima di settanta (70) metri dalle abitazioni. Manco a dirlo l’Amministrazione Comunale di Chieti anche su questa tematica è gravemente assente viste le numerose antenne e ripetitori che spuntano con sempre maggiore frequenza sui tetti di tanti palazzi e all’interno del centro abitato. Infatti, come da foto allegate, l’Amministrazione Comunale di Chieti, non ha adempiuto a quanto previsto dalla legge non verificando uno dei requisiti essenziali per l’installazione di ripetitori nel centro abitato ovvero la distanza minima di settanta (70) metri! Si tratta del caso sottopostomi dal sig. Maurizio Torsellini e dalla sig.ra Maria Gabriella Tinto, residenti allo Scalo, che hanno visto, nel giro di pochi giorni, il notevole ampliamento di un vecchio ripetitore di fonia mobile ubicato sul tetto di una palazzina in Viale Abruzzo al civico nº34, ovvero in pieno centro abitato. La preoccupazione di Torsellini è legata al fatto che affacciandosi dalla finestra della camera da letto dei figli, questo mostro tecnologico dista non più di trenta metri in linea d’aria dal suo appartamento così come da altre abitazioni! Come è stato possibile che il Comune di Chieti non abbia verificato l’unico requisito a tutela dei cittadini rappresentato dalla distanza minima di settanta (70) metri? Dalla segnalazione del sig. Torsellini, mi sono incuriosito e ho iniziato ad osservare in giro per la Città i vari ripetitori installati sui palazzi nel centro abitato ed ho riscontrato che quasi il novanta (90) per cento di quelli da me individuati non rispetta il requisito della distanza minima di settanta (70) metri dalle abitazioni!”.

“A questo punto – proegue El Zohbi – mi rivolgo: al Sindaco di Chieti, nella sua qualità di massima autorità sanitaria cittadina e come Assessore all’Urbanistica; all’Assessore ai Lavori Pubblici, Mario Colantonio, che “dal 24 aprile 2010 si è volontariamente posto in aspettativa senza retribuzione; all’Assessore all’Ambiente, Emilia De Matteo; chiedendo loro di farmi avere: il censimento degli impianti di telefonia mobile collocati sul territorio Comunale; la mappatura degli impianti di telefonia mobile collocati sul territorio Comunale; l’elenco delle aree che l’Amministrazione ritiene più idonee all’installazione dei suddetti impianti; l’elenco delle aree che l’Amministrazione ritiene da escludere per motivi ambientali e paesaggistici all’installazione dei suddetti impianti; le autorizzazioni fin qui rilasciate dal Comune alle società di telefonia mobile; il verbale di verifica del rispetto della normativa vigente (ad esempio distanza minima di settanta metri dalle abitazioni) degli impianti di telefonia mobile collocati sul territorio Comunale; i verbali dei controlli effettuati periodicamente dal Comune o dall’Arta (Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale) sia al livello di elettrosmog presente sul territorio sia l’effettiva intensità e quantità delle emissioni dei ripetitori”.

“La preoccupazione dei cittadini – conclude il capogruppo dell’Idv – è che una volta installato un ripetitore di telefonia mobile, nessuno si ponga l’obbligo di verificare il controllo dei criteri atti a tutelare le aree urbanizzate da un eccesso di fonti elettromagnetiche inquinanti né ad organizzare ripetuti controlli della effettiva intensità e quantità delle emissioni autorizzate sulla carta alla Compagnia telefonica come pure, spesso, il non rispetto dei settanta (70) metri minimi previsti nella normativa. A nome del sig. Torsellini e della sig.ra Tinto e delle loro rispettive famiglie ma anche per tutte quelle famiglie teatine che vivono lo stesso disagio e condividono le stesse preoccupazioni, chiedo al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente De Matteo di fornire immediate delucidazioni e risposte”.

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