Chieti. “Con piacere prendo atto che, dopo la conferenza stampa svolta dal Gruppo Forza Italia in merito alla “Costruzione ed esercizio di un impianto di ricezione, stoccaggio e travaso di GPL” da realizzare nel territorio del vostro Comune, diversi Consiglieri comunali, sia di maggioranza sia di opposizione, si sono interessati all’argomento mettendo in luce diverse incongruenze e sollevando l’interesse dell’opinione pubblica, fino ad arrivare a chiedere un apposito Consiglio comunale straordinario e urgente sulle diverse problematiche che investono il Porto di Ortona”.
Recita così una lettera aperta di Mauro Febbo inviata al sindaco e al Consiglio Comunale di Ortona che prosegue: “In aperto spirito di partecipazione, per il bene della città di Ortona che mi ha visto sempre attento e partecipe con azioni concrete volte ad impedire insediamenti come Ombrina Mare e altri similari, considerati pericolosi e di forte impatto ambientale, ritengo sia opportuno e indispensabile una Vostra partecipazione in seno al Comitato Via, convocato per domani 12 febbraio, chiedendo il rinvio della discussione del punto n.2 dell’Odg. Per il dragaggio abbiamo ancora un po’ di tempo per ragionare e confrontarci mentre su questo progetto siamo in dirittura d’arrivo. Questa mia richiesta è motivata dopo aver constatato l’impossibilità di visionare e conoscere nel dettaglio il Progetto di deposito costiero di GPL da 25 mila mq in area portuale, così come denunciato anche dalla stessa associazione Wwf, che mi ha portato a chiedere il rinvio dell’esame (v. allegata richiesta) tenendo conto che la procedura è in aperto contrasto con l’art. 20 del Codice Ambientale. Vi scrivo non per rivendicare particolari meriti, ma per sottolineare e sollecitare quanto sia opportuno e inderogabile una presa di posizione da parte delle massime autorità comunali sul futuro del Porto di Ortona che coinvolge l’intera economia cittadina. Per poter valutare l’impatto dell’Impianto costiero di GPL, viste le prescrizioni che interdiranno il flusso navale per un ampio raggio, occorre un confronto e scelte condivise tra tutti gli attori e i portatori di interesse coinvolti. Questo confronto deve essere propedeutico alle scelte della politica tenendo conto di tutte le realtà e delle tipologie che potrebbero interessare il porto di Ortona, da quella industriale a quella commerciale e finanche quella turistica, come sento da più parti enunciare. A me sembra che un impianto che vada oltre il decreto Seveso, che già la città di Ortona conosce molto bene, limiti proprio queste opportunità vocazionali e i futuri sviluppi”.
“Ribadisco quindi la necessità di un Vostro puntuale intervento presso il Comitato VIA – conclude Febbo – per chiedere il posticipo della valutazione di questo nuovo Impianto di stoccaggio, al fine di poter attentamente valutare tutte le ricadute economiche e le opportunità che tale progetto comprometterebbe”.