Chieti. “Dopo la sciagurata chiusura della cartiera, facilitata dal centrosinistra che governava Chieti cinque anni fa, è arrivato il momento di trasformare la speranza degli ex dipendenti Burgo in posti di lavoro”.
Così il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, a seguito della lettera di risposta della Burgo riguardante il sito della ex cartiera di Chieti, nella quale il gruppo imprenditoriale vicentino esprime la propria adesione alle richieste avanzate dal sindaco circa la rimodulazione del prezzo di vendita dei terreni e il rilancio del progetto In.Te.
“Questa mattina – prosegue Di Primio – proprio per questo motivo, ho voluto incontrare l’ing. Merlino, a vario titolo responsabile del progetto già denominato In.te., per concordare con lui un cronoprogramma fatto di certezze e non di pie illusioni che in passato qualche parlamentare di centrosinistra e la stessa amministrazione comunale di identico colore hanno dato ai lavoratori ex Burgo, ai quali, lo ricordo ancora una volta per stigmatizzarne la gravità, fu tolta la fabbrica da sotto i piedi senza alcuna reale garanzia di riassunzione. Appena eletto sindaco mi sono trovato a gestire crisi occupazionali devastanti, provocate dalla innegabile congiuntura economica negativa e da errate scelte fatte da chi prima di me governava la città, ma né io, né la mia amministrazione abbiamo mai lasciato soli i lavoratori, né mai abbiamo allentato l’attenzione sul progetto di reinsediamento produttivo nell’area della ex Cartiera; ultima dimostrazione è la nota inviata alla Burgo perché rivedesse i prezzi di cessione dei terreni. Dopo tanti anni e dopo aver percorso il drammatico e troppo lungo tunnel della cassa integrazione, della mobilità, del licenziamento e della mancanza di lavoro, per molti di quei lavoratori finalmente si intravede la luce del ritorno all’occupazione. Da oggi, infatti, vista la dichiarata disponibilità della Burgo, che ringrazio per aver risposto positivamente al mio appello di veder ridotto il prezzo di vendita dei terreni, si apre un tavolo permanente del quale il Comune offre di essere garante e che potrà chiudersi solo quando vi saranno le certezze di assunzione per i lavoratori ex Burgo ovvero per quanti sono ancora nelle condizioni o interessati ad un ricollocamento presso le unità produttive che dovranno sorgere laddove c’era la cartiera. Infine, mi ritrovo a pieno sulla posizione espressa dai sindacati. La vicenda ex cartiera non può chiudersi come una mera operazione immobiliare: la vendita dei terreni e l’insediamento di nuove aziende devono essere collegate in modo inscindibile ad una nuova opportunità di lavoro per il maggior numero possibile di ex dipendenti Burgo.
“Nei prossimi giorni – conclude il sindaco di Chieti – per dare concreto impulso a quanto sopra, chiederò di incontrare quanti hanno interesse ad investire per definire con loro le procedure autorizzatorie ma anche per avere l’impegno da parte di questi a riservare assunzioni in favore degli ex Burgo. Allo stesso tempo e allo stesso tavolo dovranno sedere i rappresentanti sindacali e di categoria, il sistema creditizio, gli Enti sovracomunali e la stesso Burgo che torno a ringraziare per la disponibilità mostrata”.