L’Aquila. E’ in arrivo un nuovo bonus economico per adolescenti e giovani, le cui famiglie nel 2013 non abbiano un reddito Isee superiore ai 6 mila euro. Lo comunica l’assessore alle Politiche Sociali del Comune dell’Aquila, Emanuela Di Giovambattista.
Le domande devono essere presentate entro il 31 gennaio al Comune dell’Aquila, Settore Politiche Sociali, in via Rocco Carabba n. 6 a mano o per raccomandata. Il bonus non potrà superare i 400 euro pro capite e servirà per rimborsare, a fronte della presentazione di scontrini o fatture, le spese sostenute nel 2014 per diverse attività formative o ludiche.
Il ventaglio è ampio. Si va dal rimborso di attività sportive, musicali, artistico- espressive, alle spese per il noleggio o l’uso di impianti sportivi per l’allenamento o la pratica di sport; dall’acquisto di attrezzature informatiche, libri, dizionari, strumenti musicali, biglietti per visite guidate o accesso ai musei, alle spese per poter partecipare alle gite scolastiche. Sono rimborsabili anche i soggiorni di studio all’estero, gli abbonamenti a cinema o teatro, le spese per acquisire la patente e lezioni di guida.
Oltre al reddito familiare, per i minori è richiesta la frequenza scolastica, per i maggiorenni deve sussistere uno dei tre requisiti previsti dal bando: frequenza di istituiti superiori o Università, frequenza di tirocini formativo-professionali o di inserimento al mondo del lavoro, condizione di disoccupazione con iscrizione nell’elenco del Centro per l’Impiego.
“Le attività ricreative e aggregative sono un diritto sociale. Per questo il nostro obiettivo è mettere tutti i ragazzi nelle condizioni di poter fruire di tale diritto, in particolare quelli che hanno meno possibilità – sottolinea l’assessore Di Giovambattista -. Abbiamo deciso, dunque, di prorogare anche per il 2014 il bonus giovani, inizialmente previsto nel Piano di Zona 2011-2013, in considerazione della permanenza di molti fattori di svantaggio.
La perdita degli spazi aggregativi e il progressivo impoverimento delle famiglie ci hanno fatto riflettere sulla necessità di mantenere in piedi questa misura, nel tentativo di andare incontro alle famiglie con più difficoltà“.