Imu terreni agricoli, consiglio ministri scioglie i dubbi: comuni montani non devono pagare

Il governo, con un Consiglio dei ministri straordinario, ha risolto il problema dell’Imu agricola montana, fissando nuovi criteri per il pagamento con esenzione totale per 3456 comuni (prima erano 1498) e parziale per 655 comuni.

 

La decisione è maturata dopo che questa mattina il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina si era incontrati nuovamente per affrontare la questione della nuova tassa, contestata da più parti, ed il cui pagamento dallo scorso 12 dicembre era stato fatto slittare al 26 gennaio. In pratica, con questa decisione, tutti i comuni montani non dovranno pagare l’Imu sui terreni agricoli. Per tutti gli altri è stato deciso un ulteriore slittamento dei pagamenti, questa volta l’ultimo, al 10 febbraio.

 

Il testo prevede che a decorrere già dall’anno in corso, l’esenzione dall’imposta municipale propria si applica “ai terreni agricoli, nonchè a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat; ai terreni agricoli, nonchè a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all’articolo 1 del decreto legislativo del 29 marzo 2004 n.99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei Comuni classificati come parzialmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat. Tali criteri si applicano anche all’anno di imposta 2014”.

 

Per lo scorso anno “non è comunque dovuta l’Imu per quei terreni che erano esenti in virtù del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con i Ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e dell’Interno, del 28 novembre 2014 e che invece risultano imponibili per effetto dell’applicazione dei criteri sopra elencati – prosegue la nota di Palazzo Chigi -. I contribuenti, che non rientrano nei parametri per l’esenzione, verseranno l’imposta entro il 10 febbraio 2015”.

 

La soddisfazione di Rocco Micucci, sindaco di Rapino 

 

Esprimo soddisfazione per il dietrofront, sia come sindaco e consigliere nazionale Anci, anche se parziale, del Governo che individuando nuovi criteri per identificare i terreni agricoli da assoggettare all’IMU ha esentanto quelli ricadenti nei Comuni montani.

Ho avversato questa tassa irrazionale, per i tempi e le modalità, e irragionevole,per i criteri, arrivando a minacciare lo spostamento della sede municipale del mio Comune fino a quota 2.000 metri pur di evitare ai miei cittadini di pagare. I Comuni montani, grazie alla perseveranza e all’opera di manutenzione del territorio dei suoi cittadini, sono un presidio per l’intera collettività. E penalizzarli significa fare in modo che questi territori, già svantaggiati per servizi ed opportunità, vengano abbandonati con conseguenze, come i dissesti idrogeologici, con cui dobbiamo fare sempre più spesso i conti.

Grazie alla condivisione del Presidente dell’Anci Abruzzo Luciano La Penna e di tutto il Direttivo, abbiamo provato insieme ad altre Anci regionali la strada giudiziale , ottenendo anche la sospensiva dell’efficacia del decreto impositivo che però non è stata poi confermata, generando letteralmente un pasticcio. Finalmente oggi il Consiglio dei Ministri, accogliendo la protesta dei sindaci, ha individuato nuovi criteri che esentano totalmente i terreni dei Comuni totalmente montani, rivedendo quelli assurdi dell’altimetria del Municipio.

Mi spiace comunque per i colleghi dei Comuni parzialmente montani i cui cittadini, se non sono coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali dovranno pagare l’imposta sui terreni agricoli. Auspico che almeno si riequilibri le risorse già sottratte a questi Comuni perché possano portare avanti il sempre più difficile compito quotidiano che svolgono a favore dei cittadini.

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