Teramo, Futuro (In) con nove assessori e l’esame di coscienza del Pd

cons com teramoTeramo. Si parte da una certezza per la composizione ormai prossima della nuova Giunta a Teramo: saranno nove gli assessori a comporla, più della Regione (sei) e nei limiti consentiti dalla legge di un soffio (appunto nove). La seconda certezza, stando a quanto si è appreso, è che Guido Campana, assessore uscente agli Eventi, invocato da più parti alla riconferma per l’impegno profuso, non ci sarà. 

 

Nei cinque uomini e quattro donne che comporranno la nuova Giunta non ci sarà dunque posto per Campana, che paga i pochi voti racimolati nell’ultima tornata elettorale. “Problema” inverso per Futuro In, che porterà in dote quattro assessori in Giunta, forte del largo consenso cittadino alla lista di Paolo Gatti, che ha di fatto permesso a Maurizio Brucchi di poter sedere di nuovo sulla poltrona di primo cittadino per altri cinque anni. Le consultazioni stanno per terminare e l’ufficialità di tutti i volti nuovi (e vecchi) che comporranno l’organo esecutivo del Comune, arriverà a breve.

Dal fronte opposizione, nel frattempo, non ci si limita soltanto a ricordare a Brucchi quanto peseranno sulla cittadinanza i nove assessori previsti sulla carta dal neo rieletto primo cittadino (Manola Di Pasquale ne invoca cinque), ma è partito, nei democrat, un vero e proprio esame di coscienza. Perché se è vero che, al ballottaggio, la vittoria è sfuggita di un soffio, è altrettanto vero che l’occasione è stata ghiotta ed il Partito Democratico non è riuscito a sfruttarla. Perché? Si sussurra che, nel partito, non tutti fossero allineati e coperti intorno alla figura di Manola Di Pasquale e che molti siano stati gli sforzi per tenere insieme un’opposizione solo di facciata unita per sostenere la candidatura dell’avvocato teramano a primo cittadino. 

Il peccato originale, se così si può chiamare, sta nel passo indietro di Giovanni Cavallari, designato per primo candidato sindaco del Pd, che poi, mesi fa, ha preferito fare un passo indietro. Se Cavallari, da tutti riconosciuto come persona dagli importanti valori, abbia annusato qualcosa di inappropriato nel Pd cittadino (o provinciale) non si saprà (forse) mai. Sta di fatto che la sua rinuncia alla candidatura, ha lasciato un vero e proprio vuoto nel Pd, costretto a scegliere una nuova figura sulla quale non c’è mai stata vera e propria unità. 

La prima testa che potrebbe saltare è quella di Alberto Melarangelo, segretario comunale del Partito. Intanto il Movimento 5 Stelle attende al varco Brucchi e gli ricorda (al momento tramite Facebook) le promesse fatte in campagna elettorale: in primis, quella riduzione del 40% della tassa sui rifiuti che qualcuno ha definito in tv invenzione della stampa, mostrata invece alla Sala San Carlo con tanto di proiettore.

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