Teramo, PRC: “Celebrazioni di Bosco Martese in solitaria per la presenza di Marsilio”

Nella mattinata di oggi una delegazione della Federazione Provinciale di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea si è recata in località Ceppo di Rocca Santa Maria per celebrare il ricordo del 78° anniversario dell’epica Battaglia di Bosco Martese, il primo scontro in campo aperto della Resistenza Italiana contro i nazi-fascisti.

I militanti di Rifondazione con il neo Segretario provinciale Mirko De Berardinis hanno reso omaggio al Monumento ai Partigiani di Bosco Martese con la deposizione di una corona d’alloro in onore dei caduti e degli eroi combattenti della lotta antifascista e della resistenza. Erano presenti anche l’insegnante Ada Arcaini, figlia dell’indimenticabile Michele Arcaini, combattente partigiano a Bosco Martese e Pasquale Limoncelli fondatore della Casa della Cultura “Carlo Levi” di Teramo e cognato del Martire della Resistenza Mario Lanciaprima, fucilato dai nazi-fascisti al Mulino De Jacobis insieme con altri quattro giovani.

“Rifondazione Comunista ha deciso di non partecipare alle celebrazioni “ufficiali” della “Battaglia di Bosco Martese” e ricordare in modo autonomo questo importante anniversario. Non abbiamo condiviso la scelta degli organizzatori di invitare ad intervenire come oratore, per il terzo anno consecutivo, il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. Ricordiamo, per l’ennesima volta, per chi non lo sapesse ma soprattutto per chi ha “amnesie politiche” che Marsilio è un esponente nazionale del partito di estrema destra “Fratelli d’Italia”. Leggendo la sua biografia in rete è possibile apprendere che in passato, a Roma, è stato un dirigente del “Movimento Sociale Italiano” e poi di “Alleanza Nazionale”, quindi ha un profilo politico ben chiaro. E non dimentichiamo che “Fratelli d’Italia” è quella stessa formazione politica che si è macchiata quotidianamente di vecchi rigurgiti di fascismo, intitolando vie e piazze al fascista Almirante e ad altri repubblichini, organizzando cene per commemorare “la marcia su Roma”, gite a Predappio o esponendo fasci littori e l’aquila della RSI nelle loro manifestazioni in varie parti d’Italia. Ma potremmo citare tanti altri episodi in cui esponenti politici di questo movimento hanno offeso la memoria della resistenza e dei partigiani con revisionismi storici, insulti e provocazioni neofasciste, razziste, xenofobe ed anticomuniste. Basta fare una ricerca su internet per verificare gli innumerevoli episodi in merito”.

 

 

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