Roseto. “Con un documento approvato all’unanimità dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto e portato all’attenzione del Sindaco e dei Dirigenti dell’USR Abruzzo e del Ministero, la nostra comunità scolastica ha legittimamente espresso il proprio parere in merito ai progetti candidati dal Comune di Roseto alle linee di finanziamento del PNRR-Istruzione”.
Lo ha dichiarato la dirigente scolastica del’Istituto Comprensivo Roseto 2, Anna Elisa Barbone, spiegando che tutti docenti “sono rimasti sbigottiti ed increduli alla notizia, oltretutto appresa dai social e non dai canali istituzionali, della presentazione di due progetti che riguardano il nostro Istituto. Il primo è sulla demolizione/ricostruzione dell’edificio della fedele Romani; il secondo sull’ampliamento della mensa dell’edificio di Campo a Mare, località S. Petronilla. È nostra ferma volontà rimanere al di fuori del dibattito politico sull’argomento ma ci preme far conoscere alla collettività il nostro stupore che scaturisce da tre considerazioni.
La prima riguarda il mancato coinvolgimento della nostra comunità scolastica, dal momento che interventi di tale portata hanno bisogno inevitabilmente di sinergie interistituzionali (Scuola e Comune) e di condivisione e partecipazione. Percepiamo questa decisione come appannaggio esclusivo del Comune e che l’istituzione scuola sia stata relegata a un ruolo subordinato alle scelte dell’Ente, senza tenere in considerazione che il dirigente e il personale docente e Ata, oltretutto, sono i soggetti impegnati in prima linea nel complesso e articolato campo dell’offerta formativa e che alunni e genitori sono i diretti fruitori del servizio scolastico.
Gli assessori che hanno partecipato il 13 dicembre scorso alla seduta del nostro Consiglio d’Istituto, non hanno fatto alcun riferimento concreto al progetto, se non parlando dell’intenzione molto generica di voler riqualificare il plesso Fedele Romani. Eppure, l’avviso pubblico cui ha partecipato il Comune recita che: ‘l’ente locale deve aver coinvolto la scuola e la comunità educante, attraverso un processo di informazione preventiva della proposta, al fine di consentire che, in caso di finanziamento, il successivo percorso attuativo sia condiviso e partecipato” e anche “di definire il quadro esigenziale della proposta candidata di concerto con l’istituzione scolastica interessata’.
La seconda considerazione riguarda la necessità di intervenire proprio sul plesso della “Romani”, una scuola che negli ultimi sette anni ha beneficiato di finanziamenti nazionali e europei (Scuole Belle, PNSD, PON, POR, ecc.) che hanno superato i settecentomila euro. Lo stesso ente comunale ha investito un cospicuo finanziamento per la gestione dell’emergenza pandemica per ampliare le aule ordinarie della” Romani”. Questa scuola, da noi considerata ”l’ammiraglia della flotta dell’IC Roseto 2” anche perché le sue risorse sono a disposizione di tutti gli alunni del comprensivo, è una delle più qualificate dell’intera provincia e possiede ambienti di apprendimento innovativi, attrezzature didattiche e tecnologiche di alto livello, nonché una infrastruttura di rete all’avanguardia che ne fanno una scuola moderna e inclusiva. È installato un impianto fotovoltaico ed è l’unico edificio scolastico rosetano dotato di certificazione antincendio.
Certo, occorrerebbero dei lavori di riqualificazione, che rientrano in interventi di manutenzione straordinaria ma, nel complesso, la “Romani” è una scuola di pregio che andrebbe migliorata e non abbattuta. Anche perché la finalità del bando è quella di sostituire parte del patrimonio edilizio scolastico obsoleto, vale a dire strutture che attualmente siano fuori uso e questo, certamente, non vale per la “Romani”. Se fossimo stati interpellati, avremmo suggerito altri edifici scolastici del nostro istituto comprensivo da candidare in cui insistono reali problemi di staticità e/o di fruizione.
L’abbattimento della “Romani”, inoltre, non sarebbe solo una demolizione fisica ma un annientamento della memoria dei luoghi dove docenti e alunni hanno lasciato il loro contributo, il segno della loro operosità, della loro dedizione, del loro senso di appartenenza… il mosaico del maestro Bruno Zenobio, il prezioso affresco, le decorazioni murarie dei nostri alunni o anche, semplicemente, il ricordo di esperienze e di emozioni vissute da tanti docenti, dagli alunni e dagli ex-alunni che ritornano oggi come genitori.
Aggiungiamo anche la nostra perplessità sull’eventuale gestione del periodo di transizione, visto che non sono comprese nel finanziamento le spese relative a traslochi, pulizie, trasferimenti, affitto di spazi ed edifici e il noleggio e l’acquisto di strutture temporanee…Quindi, quale garanzia per la comunità scolastica di non vivere nella provvisorietà, nella precarietà e nell’incertezza almeno fino al 2026?
La terza e ultima considerazione va ricercata nell’individuazione del plesso da candidare per l’ampliamento della mensa, considerando che ogni ente locale poteva candidare anche due proposte progettuali. Sarebbe stata opportuna una valutazione preliminare dei bisogni dell’IC Roseto 2, visto che il tempo pieno è attivo non solo nel plesso di Campo a Mare ma anche nel plesso di s. primaria di S. Lucia che non è nemmeno dotato di una mensa autonoma e che attualmente fruisce di quella dell’infanzia di Casal Thaulero, con trasferimento dei pasti in sede. Si ritiene, inoltre, che la decisione assunta dal Comune non sia stata rapportata al fenomeno del decremento delle nascite del quale inevitabilmente ne risente già sensibilmente la scuola dell’infanzia con riverberi nella scuola primaria nel breve periodo.
Gli aspetti considerati fanno capire ancor di più come una progettualità scolastica abbia bisogno di analisi approfondite che debbano tener conto delle osservazioni, dei suggerimenti e della visione di chi la scuola la vive ogni giorno all’interno degli edifici scolastici, rendendoli vivi e dando loro un’anima, con professionalità e con dedizione.
Abbiamo sentito il diritto/dovere di esprimere il nostro punto di vista, con tutte le articolazioni e le considerazioni derivanti dai dati in nostro possesso. Qualora l’Amministrazione comunale fosse in possesso di dati diversi a noi non noti, soprattutto in merito alla sicurezza dell’edifico “Romani”, sarebbe auspicabile, oltre che doveroso, che queste informazioni venissero condivise con la comunità scolastica interessata.
Diversamente, confermiamo il nostro dissenso all’abbattimento dell’edificio “F. Romani” e la nostra contrarietà al “modus operandi” unilaterale dell’ente locale. Non intendiamo delegare a nessuno la nostra “vision” di scuola e chiediamo maggiore rispetto per la nostra identità così consapevolmente e faticosamente costruita”, conclude la Barbone .
Spazio Civico difende il progetto della ‘nuova ‘Fedele Romani’. Nella scorsa settimana il gruppo “Per Nugnes Sindaco” si è incontrato con l’Assessore Francesco Luciani, i consiglieri e almeno una ventina di membri del gruppo per supportare l’azione del Sindaco Mario Nugnes e per discutere dei punti che stanno portando avanti sia l’Assessore Luciani che i consiglieri Simona Di Felice e Vincenzo Addazii.
Il lavoro del gruppo, coordinato da Andrea Marziani, Antonella Mazzella e Federica Moretti, è un lavoro a sostegno di tutto il gruppo di “Spazio Civico”, ma con una speciale attenzione alle tematiche legate alle importanti deleghe al sociale, alla cultura, alla pubblica istruzione e alle frazioni assegnate ai loro consiglieri. Tra i temi trattati durante la riunione spicca quello dei Consigli di Quartiere e di Frazioni: “era uno dei temi di punta del nostro programma” dichiarano i tre coordinatori del gruppo “e siamo dunque soddisfatti nel vedere che l’Amministrazione stia riuscendo a portare a termine in tempi brevi quanto preventivato”.
Altro oggetto di discussione essenziale è legato al recente dibattito riguardo la Scuola “Fedele Romani”. “Rimaniamo basiti dalle dichiarazioni del dimissionario Consigliere William Di Marco a cui si aggiunge la voce del Consigliere ed ex Assessore Nicola Petrini, i quali si dicono addirittura insoddisfatti di qualcosa di cui si dovrebbe invece andare fieri, ovvero la partecipazione ad un bando che permetterebbe la costruzione una nuova scuola 4.0, tecnologica e all’avanguardia” hanno dichiarato Marziani, Mazzella e Moretti, secondo cui “l’istruzione deve rimanere punto di incontro di sforzi comuni e di apertura all’innovazione tecnologica, in modo da offrire agli utenti il miglior servizio possibile”.