Notaresco. Venerdì scorso l’ex assessore al sociale del Comune di Notaresco si è vista recapitare il decreto di sfiducia dal sindaco, nonché presidente della provincia, Diego Di Bonaventura.
Nel decreto si legge che l’assessore al sociale Mariagrazia Taddei non avrebbe più la fiducia necessaria a continuare nel suo operato all’interno della giunta comunale
“Velatamente o neppur tanto, vengono richiamati – spiega l’ormai ex assessore – gli ultimi episodi accorsi proprio nella giunta stessa, quando con responsabilità e giudizio ho sollevato alcune perplessità circa il punto all’ordine del giorno: la richiesta di ‘comando’ del responsabile finanziario e del personale del ente comunale”.
“In qualita di assessore, avevo sollevato – continua la Taddei – non poche perplessità sulla richiesta e vedendo poi ‘scomparire’ dall’ordine del giorno e dalla votazione di giunta la richiesta, ho preteso di verbalizzare quanto accaduto e di porre nero su bianco il mio dubbio circa la legittimità. Credo di aver operato al meglio nel rispetto dei miei elettori e dei cittadini tutti. Rea di aver agito correttamente ho un unico dubbio: che la mia ‘espulsione’ sia dovuta alla propensione del sindaco di Bonaventura a preferire gli ‘yes man’ che in giunta votano indipendentemente dal proprio pensiero ma su ordine di scuderia”.
Il dubbio dell’assessore Taddei pare più sia lecito, infatti, sull’albo pretorio del comune di Notaresco ancora non “vi è la delibera di giunta del 9 maggio che autorizza il comando del responsabile Finanziario con il voto di una giunta ‘ridotta’ a soli 3 membri presenti e votanti su 5 e malgrado il parere tecnico del segretario comunale che pure ha espresso il seguente parere: ‘ritiene allo stato intempestiva e non coerente con gli atti di programmazione dell’ente la concessione del comando'”.
“La scelta del sindaco di Bonaventura si commenta da sola, e nasconde forse, male, le volontà di altri esponenti politici comunali che hanno forse anche più importanza dello stesso sindaco nelle decisioni amministrative del nostro comune”, conclude la Taddei.