Giulianova, approvato il bilancio. Il Pd obbliga l’astensione e Cristina Canzanese si dimette (L’INTERVISTA)

Tre voti favorevoli, due astenuti. Il bilancio di previsione del Comune di Giulianova ottiene il via libera dalla Giunta ed ora attende l’esame del Consiglio Comunale previsto entro la fine di aprile.

Non sono mancati i colpi di scena perché nel corso della riunione dell’esecutivo Cristina Canzanese, assessore alle politiche della casa in quota al Pd, nel suo intervento ha espresso giudizi positivi sullo strumento finanziario ma ha rispettato al momento del voto le indicazioni del Partito Democratico che aveva imposto ai suoi delegati, tra questi anche Fabrice Ruffini, l’astensione. Ma la Canzanese ha annunciato subito dopo le dimissioni dal Pd. E con ogni probabilità dovrebbe a questo punto dimettersi anche da assessore.

I Dem quindi perdono un altro pezzo a distanza di due settimane. In precedenza a lasciare il partito era stato Fabio Ruffini che ricopriva la carica di assessore all’ambiente. Subito dopo l’approvazione del bilancio, il sindaco Francesco Mastromauro ha incontrato gli organi di informazione. Ha ringraziato l’assessore Canzanese ed è andato giù duro attaccando i dirigenti del partito.

Non ha fatto esplicitamente nomi, ma chiaro il riferimento non solo al segretario dell’Unione Comunale, Gabriele Filipponi, ma anche al capogruppo Federica Vasanella. E ha definito irresponsabile l’azione del Pd. Mastromauro ha anche portato un esempio sportivo citando Comunardo Niccolai, difensore del Cagliari degli anni Settanta, divenuto famoso per gli autogol d’autore.

Il Pd secondo il sindaco In questi giorni ha commesso una serie di autogol, sostenendo inoltre che le richieste che riguardavano il bilancio, elaborato al resto della maggioranza. erano state difatti quasi tutte accolte. Insomma, un pretesto politico quello del segretario Filipponi per minare la stabilità dell’amministrazione e soprattutto del primo cittadino. Che però guarda avanti.

Entro fine aprile lo strumento finanziario di previsione dovrà essere ratificato dal Consiglio Comunale. E il sindaco si aspetta un’azione di responsabilità da parte del Partito Democratico. Serve la maggioranza qualificata, ovvero 9 voti su 17. Altrimenti si consegnerà la città al commissario prefettizio.

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