Conte a Teramo: “Abbiamo fatto molto per la ricostruzione, vogliamo fare ancora di più” FOTO VIDEO

Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha fatto tappa a Teramo questa mattina per la giornata conclusiva del Forum Internazionale del Gran Sasso, in corso di svolgimento nell’aula magna di Giurisprudenza dell’Università di Teramo., organizzato dalla Diocesi Teramo-Atri e dal Vescovo Lorenzo Leuzzi, oltre al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, dal ministero dell’Istruzione e dall’Università di Teramo.

Conte ha parlato delle problematiche post-terremoto e della ricostruzione lenta: “Stiamo completando le pratiche per procedere in maniera più spedita – ha detto il premier – E’ mio costume viaggiare nei territori feriti dal terremoto, abbiamo fatto molto e proveremo a fare ancora di più”. Il presidente del Consiglio è stato accolto dal presidente Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dal Prefetto di Teramo, Graziella Patrizi e dal padrone di casa, il Rettore Dino Mastrocola. Presenti tra gli altri anche il presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura; vari sindaci del territorio, come il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e quello di Giulianova Jwan Costantini, oltre alle più alte cariche delle forze dell’ordine.

Nel video le parole di Giuseppe Conte

Il sindaco di Teramo ha consegnato al premier una lettera curata dallo Sportello Sociale USB che sottolinea la condizione degli sfollati teramani, ancora dopo anni fuori dalle loro abitazioni. “Il tema centrale sottoposto al Presidente è stato quello della ricostruzione – ha detto D’Alberto – Ho consegnato una lettera che mi era stata fatta recapitare degli sfollati chiedendomi proprio di affidarla al Primo Ministro, nella quale è espresso il grido di dolore del nostro territorio e della nostra gente. Al Presidente ho rappresentato le criticità del percorso di ricostruzione che, come noto, è praticamente fermo ed ho elencato quelli che sono i punti sui quali non si è ancora intervenuti con il Decreto sblocca cantieri appena approvato in Parlamento: l’aspetto relativo all’esiguità del personale assegnato a Comuni e USR; la necessità di una semplificazione nella ricostruzione pubblica, in particolare di quella abitativa con i cittadini da troppo tempo fuori dalle loro case, che non sarà risolto se non verranno introdotte misure specifiche e straordinarie; la previsione di una centrale unica di committenza, che consenta di alleggerire il percorso delle gare per i Comuni. Ho dato atto al Presidente dello sforzo prodotto rispetto al passato ma abbiamo condiviso che tanto si deve e si può ancora fare. Ringrazio il Presidente Conte  per l’impegno che anche oggi ha  assunto di fronte a me, in qualità di Sindaco di Teramo, e di fronte al Presidente della Regione Marsilio, per aver posto la ricostruzione e lo sviluppo delle nostre terre come tema prioritario.  E proprio  in ragione della sensibilità e dell’attenzione che il Primo Ministro ha manifestato nei confronti della nostra terra, ho proposto la creazione di un Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS), strumento per accelerare la realizzazione di progetti strategici di valorizzazione dei territori, tra loro funzionalmente connessi. Rientrano in tale ambito i progetti di infrastrutture, sviluppo economico, produttivo e imprenditoriale, turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali, ambiente, occupazione e inclusione sociale. Gli interventi sono finanziati con risorse nazionali ordinarie, risorse comunitarie e del Fondo per lo sviluppo e la coesione. I contratti di sviluppo sono già stati realizzati con successo a Foggia e in altre aree dell’Italia meridionale e lo stesso Premier ne è stato artefice.  Abbiamo chiesto che il Comune di Teramo possa essere capofila  di un CIS che tenga insieme tutte le istituzioni, i presìdi territoriali, le associazioni e i punti di riferimento istituzionale del territorio quali l’università, le categorie produttive, ecc. per poter così mettere a sistema le risorse e le eccellenze del  territorio.  Oltre ciò, col Presidente ci siamo confrontati anche sul sistema acquifero del Gran Sasso. Ho chiesto tempi certi, rapidi per la nomina di Commissario che non sia però solo una figura tecnica competente e professionale ma che possa avere gli strumenti per comprendere e risolvere una questione sulla quale è il caso di mettere la parola fine; ma soprattutto un commissario che abbia la consapevolezza che sarà titolare di un ruolo altamente politico, cioè di una figura che sappia coniugare competenze e assunzione delle responsabilità, senza dimenticare il discorso dei valori e degli interessi, con l’obbligo di  privilegiare i primi”.

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