Teramo, al via il 2° Forum Internazionale del Gran Sasso con il messaggio di Papa Francesco

Il Forum può costituire «una rinnovata opportunità per giungere a delineare una nuova cultura della prevenzione e della cooperazione». Questo l’auspicio del Pontefice inviato al Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Lorenzo Leuzzi.

Papa Francesco ha rivolto il suo cordiale pensiero verso l’iniziativa organizzata dalla Diocesi, in collaborazione con le Università e i Centri di ricerca dell’Abruzzo, esprimendone il suo apprezzamento. Presentando l’evento Mons. Leuzzi ha sottolineato che «la prevenzione può essere compresa come via per un nuovo sviluppo solo in riferimento alla novità della nostra epoca, che non ha eguali nella storia dell’umanità» e successivamente ha delineato il nucleo concettuale che farà da filo conduttore tra le quattordici sessioni di lavoro parallele e la Conferenza dei Rettori delle Università Africane. «Noi siamo qui perché vogliamo accogliere la sfida del cambiamento d’epoca senza nostalgie o utopie, ma con la semplice saggezza di chi sa che prevenire è meglio che curare, perché per curare bisogna saper prevenire. È la grande responsabilità che vogliamo condividere insieme per lo sviluppo di una società dove tutti gli uomini e tutte le donne possano sviluppare la propria esistenza come dono da non sciupare ma da offrire agli altri».

Alla cerimonia inaugurale odierna, guidata dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, hanno preso parte il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, il Presidente della Provincia di Teramo Diego di Bonaventura, il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, Sergio Caputi, Presidente CRUA e Giorgio Marrapodi, Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo. La tre giorni di convegni sul tema “La prevenzione, via per un nuovo sviluppo” si è aperta con il premio di premio di rappresentanza giunto dal Quirinale.

L’imponente programma dei lavori è stato illustrato dal Rettore dell’Università di Teramo, Dino Mastrocola, a cui sono seguite la Lectio Magistralis di Carlo Doglioni (Presidente dell’Ist. Nazionale di Geofisicae Vulcanologia) sulla“Fragile Italia”, e quella di Stefano Zamagni (Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali) sul “Perché prevenire gli effetti perversi di naturasocio-economica della 4ª rivoluzione industriale”.

“La prevenzione può diventare il metodo di una nuova via di sviluppo. Questo confronto mette in evidenza anche la necessità di un nuovo sistema per affrontare le questioni legati alla cooperazione. Un appuntamento forte nella volontà di arricchire di idee, di progetti e anche di impegni le parti coinvolte. La presenza dei Rettori africani, a cui va il mio personale saluto e il benvenuto in Abruzzo nonché di rappresentanti di strutture scientifiche di livello mondiale, testimoniano che la prevenzione può diventare una nuova strada verso lo sviluppo”. Sono parole del presidente Marco Marsilio che questo pomeriggio, all’università di Teramo, ha partecipato al Forum Internazionale del Gran Sasso.

L’evento in programma vede la partecipazione di personalità ed esperti nelle Università e nei Centri di Ricerca, di circa 30 Rettori africani che si confronteranno, in tre sessioni consecutive su varie tematiche, tra cui quella dei beni culturali, che vedranno coinvolti anche i docenti che si occupano di internazionalizzazione, nonché rappresentanti di altri enti di ricerca (Istituto Zooprofilattico, Osservatorio Astronomico d’Abruzzo, INAF – Istituto Nazionale di AstroFisica, INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, LNGS – Laboratori Nazionali del Gran Sasso). “In Abruzzo, – ha proseguito il Presidente – stiamo lavorando per costruire la sicurezza. Con il Ministero stiamo affrontando il tema della nomina del Commissario straordinario per la messa in sicurezza del Gran Sasso e dello stanziamento dei fondi necessari. Il nostro obiettivo è quello di consentire a tutte le attività legate al Gran Sasso, dalla captazione delle acque alla presenza prestigiosa e irrinunciabile dell’Istituto di Fisica nucleare, alla percorribilità dell’autostrada, di coesistere e garantire un futuro sereno ai cittadini”.

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