Bollette non pagate nel nuovo housing care a Teramo: “Ecco come stanno i fatti”

“Per dovere di cronaca, e per dare una chiave di lettura diversa, secondo noi più veritiera, rispetto a quella emersa ieri sulla stampa in riferimento alla vicenda degli inquilini di Via Balzarini, abbiamo pensato di puntualizzare alcuni aspetti della vicenda”.

Così la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Teramo, Pina Ciammariconi.

“Dal giorno seguente l’assegnazione degli appartamenti in comodato d’uso gratuito agli sfollati ex residenti ATER in via Balzarini, sono iniziati i problemi. Infiltrazioni d’acqua, umidità, impianti non collegati correttamente, citofoni non funzionanti, vetri normali in luogo degli oscuranti previsti in capitolato sprovvisti di persiane e tapparelle, enorme distanza fra gli immobili e la fermata dei servizi pubblici, e, soprattutto, 120 faretti condominiali accesi 24 h su 24”.

“Venuta a conoscenza di tali criticità”, fa sapere Ciammariconi, “ho cercato di porre la vicenda all’attenzione del Consiglio Comunale con una serie di interrogazioni che non hanno avuto seguito. La situazione quindi, partita già male, successivamente è solo peggiorata. Nel corso del 2022 sono difatti pervenute bollette condominiali con importi altissimi, calcolati tra l’altro in modo approssimativo e senza tener conto dei reali consumi. A primavera c’è stata una prima riunione con l’amministratore degli stabili, con lo scopo di capire quale logica ci fosse stata per le ripartizioni delle spese. A tale riunione è seguita una lettera da parte dell’amministratore recante per tutta risposta, un’ingiunzione di sfratto. Vista la gravità della vicenda e l’ingiustizia che si stava perpetrando, i condomini hanno deciso di rivolgersi all’avvocato Livio Sarchese. Il legale ha indirizzato ad Ater e amministratore tre diverse lettere denunciando le criticità e l’irragionevolezza della situazione. Nelle lettere veniva inoltre richiesta copia dei contratti di ciascun comodatario da lui legalmente rappresentato. In un incontro con i vertici Ater, l’avvocato ha evidenziato come la ripartizione in millesimali non fosse legittima in quanto gli impianti non funzionano regolarmente ingenerando strane situazioni (per esempio appartamento grande ma riscaldamento mai funzionante). I condomini sono rimasti per tutto questo tempo in attesa delle risposte che facessero chiarezza sulla ripartizione delle spese da parte dell’ente interpellato, risposte che non sono mai arrivate”.

E ancora: “Al contrario ieri, si sono visti tagliare l’energia elettrica senza un reale preavviso se non un messaggio su whatsapp dall’amministratore che solo con tre giorni di anticipo annunciava il distacco dell’utenza in caso di mancato pagamento. Copia del messaggio è stata inviata ufficialmente tramite pec all’Ente che secondo noi avrebbe dovuto farsi carico di tale pagamento vista l’incertezza della situazione, per poi rivalersi successivamente sui condomini una volta stabiliti i criteri di ripartizione delle spese”.

“Va sottolineato”, conclude la consigliera M5s, “che i condomini, che hanno passato ore al freddo e al gelo, non sono affatto morosi, come da narrazione dell’Ente ma stavano semplicemente aspettando una corretta quantificazione degli importi, ovviamente mai arrivata. Questa non è la versione dei fatti dal punto di vista del Movimento 5 stelle, questi sono proprio “i fatti” oggettivi, supportati per altro da documenti che attestano una fitta corrispondenza intercorsa tra il legale degli inquilini e l’Ente proprietario degli immobili in merito alla vicenda. E come spesso accade, anche questa volta le chiacchiere stanno a zero”.

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