Alba Adriatica dichiara lo stato di emergenza climatica: le delibere approvate in consiglio

Alba Adriatica. E’ il primo Comune in Abruzzo a dichiarare l’emergenza climatica. Che ovviamente non è solo del proprio territorio, ma fenomeno mondiale.

 

Dopo aver licenziato tre diverse delibere di giunta, nelle quali venivano disegnati precisi indirizzi di natura politica, il consiglio comunale di Alba Adriatica, in maniera unanime ha approvato i documenti nell’assise civica.

Nello specifico i tre documenti di indirizzo riguardano le attività di prospezione e coltivazione degli idrocarburi (sulle terraferma e in mare), l’emergenza climatica e il divieto di sperimentazione e installazione della tecnologia 5G sul territorio comunale (per questo ambito, il sindaco ha già firmato una specifica ordinanza).

 

E la tematica, anche di maggiore interesse anche per le riflessioni emerse in consiglio comunale, ha riguardato la questione (al momento non del tutto risolta), delle possibili attività di prospezione e ricerca di idrocarburi, anche a queste latitudini.

E nel dettaglio, piano per la transazione energetica sostenibile delle aree idonee. Piano che doveva essere licenziato dal Governo la scorsa estate, ma che è slittato e in ogni caso entro il prossimo mese di agosto dovrà essere definito. L’assessore all’ambiente, Nicolino Colonnelli, nella sua relazione, ha ribadito la genesi dell’atto di indirizzo, attraverso il quale si chiede al Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, una convocazione per la definizione dei criteri per la redazione del Piano. Strumento attraverso il quale saranno individuate le possibili aree dove saranno possibili attività di prospezione, ricerca a e coltivazione degli idrocarburi. In aula anche il prof. Enrico Gagliano (del coordinamento No Triv) che ha spiegato, nel dettaglio, anche i rischi nel comprensorio che potrebbero emergere una volta approvato il nuovo Piano, anche alla luce di quelle che sono state le autorizzazioni del passato congelate dopo i ricorsi dei Comuni. E la necessità da parte degli Enti di essere parte attiva nelle scelte che riguardano i rispettivi territori.

Il resto del consiglio. Nella stessa seduta è stato anche modificato e adeguato in due articoli il regolamento della polizia mortuaria. Nella parte che, nella sostanza, aveva impedito ad una famiglia di Alba Adriatica di non poter esaudire la volontà del capo-famiglia. Ossia quella di poter tumulare nella cappella della famiglia Caponi la salma della donna che aveva convissuto per alcuni decenni con il proprietario del sepolcro. Vicenda finita anche gli onori della cronaca, che ora ha trovato una soluzione definitiva.

 

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