Dino Pepe, rilancio dell’Unione dei Comuni: prevedere assessore con delega ad hoc

dino pepe con sindaciSant’Omero. L’Unione dei Comuni da rilanciare, come progetto comune, antesignano 15 anni fa, ma che ora, anche alla luce delle nuove norme sulla gestione intercomunale dei servizi, va ridefinita anche nelle funzioni statutarie.

 

Dino Pepe, sindaco di Torano Nuovo e proiettato alla corsa verso le Regionali del 25 maggio, apre una riflessione, di concerto con i candidati alla carica di sindaco del Pd, alle amministrative, sul futuro della Val Vibrata e sopratutto su come andrebbero ridefinite alcune situazioni strutturali. ” L’Unione intercomunale”, ha sottolineato Dino Pepe, nel corso di una conferenza stampa, ” fu una felice intuizione nel 1999 e allo stato attuale la gestione in forma associata verte su due servizi: quelli delle politiche sociali e quella dei rifiuti”. Pepe, assecondato nelle sue riflessioni e proposte dai rappresentanti del PD, nei comuni chiamati al voto (Sant’Omero, Nereto, Corropoli, Sant’Egidio, Torano e Tortoreto) ha snocciolato dei dati: sia sui costi della struttura intesa come Unione dei Comuni (200mila euro l’anno), che gli avanzi di gestione del passato che garantiscono, a fronte di minori trasferimento, la possibilità di erogare servizi e gli utili di esercizio della Poliservice.

Su questo aspetto, poi si innestano alcune delle progettualità che fanno parte integrante della campagna elettorale del candidato Governatore, Luciano D’Alfonso, sia in termini di raccolta dei rifiuti che di risanamento dei corsi fluviali. ” Attorno a questi obiettivi”, ha sottolineato,” anche grazie agli amministratori del comprensorio, si punterà a focalizzare alcuni obiettivi significativi. E’ ovvio che le intuizioni di 15 anni fa, ora vanno nuovamente rilanciate, anche perchè l’esperienza recente ci spinge a trovare forme di gestione associata dei servizi, dalla polizia municipale, all’assetto del territorio. In poche parole, far viaggiare le econonomie di scala”. Dino Pepe ha sottolineato anche la necessità di procedere, con l’insediamento dei nuovi sindaci (“con l’augurio che la maggioranza torni ad essere di centrosinistra”), a rivedere lo statuto dell’Unione, con l’introduzione all’interno delle singole giunta comunali di un assessore delegato al consorzio intercomunale, in modo da creare le premesse per “attivare servizi in forma associata che vanno oltre il singolo campanile con riscontri positivi in termini di efficienza ed economicità”.

 

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