Teramo, crisi in Comune: il Pd si “dimette”… ma non oggi

Oggi pomeriggio alle 16 ci sarà l’incontro dal notaio, appuntamento provocatoriamente lanciato dal consigliere arancione Gianluca Pomante per far cadere la giunta-Brucchi.

Servono 17 consiglieri che ratifichino le proprie dimissioni dal consiglio comunale: di conseguenza, oltre ai 12 della minoranza, per arrivare a far cadere l’attuale amministrazione serve “l’aiuto” da parte dei dissidenti della maggioranza.

All’appuntamento odierno però mancheranno il gruppo “Insieme Possiamo” che fa capo a D’Alberto e quello di “Teramo Cambia”, con la consigliera Marroni: in entrambi i casi si sostiene di votare la sfiducia in aula. Ci saranno invece Fabio Berardini (5 stelle), ovviamente lo stesso Pomante ed il Partito Democratico. Ma quest’ultimo non oggi.

“Valutata la difficile situazione in cui si trova la città di Teramo a causa della evidente paralisi amministrativa e politica, e l’incapacità del Sindaco di presentare le sue dimissioni, il Partito Democratico con senso di responsabilità ritiene di aderire all’invito  formulato dal consigliere Gianluca Pomante  e, quindi, che i propri rappresentanti sottoscrivano le dimissioni ultra dimidium per determinare lo scioglimento del Consiglio Comunale impossibilitato di fatto a operare – sottolineano il commissario comunale Sandro Mariani ed il segretario Gabriele Minosse – Tuttavia, a causa della indisponibilità materiale di alcuni consiglieri, ed anche per consentire a tutti di maturare la medesima  decisione, si ritiene necessario procedere a un differimento che non vada oltre l’inizio della prossima settimana da  concordarsi domani con lo stesso notaio designato. Il partito democratico ritiene inoltre  di aderire a qualsiasi altro atto di sfiducia, mozione di cui ne è stata già promotrice insieme ad altre forze politiche o ordine del giorno che serva a rendere evidente la definitiva conclusione dell’esperienza governativa targata  Brucchi”.

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