Atri perde finanziamento per i borghi. Ferretti: ‘piano strategico di Astolfi è una sola’

Atri. “Pochi giorni fa ad Atri è esplosa la polemica sul mancato finanziamento regionale per i borghi. Mentre sui social network tutti hanno scritto di tutto, il silenzio dell’Amministrazione comunale, normalmente sempre prodiga a dire la sua, è stato invece assordante”.

Lo ha dichiarato la consigliera comunale del Partito Democratico, Barbara Ferretti, precinsando che “la Giunta Regionale, utilizzando fondi europei e stabilendo le modalità di attuazione degli interventi di valorizzazione e sviluppo turistico strategico con recupero dei borghi, ha ripartito i fondi assegnandoli ai comuni aderenti a ‘Borghi più belli d’Italia’, ‘Borghi autentici d’Italia’ e ‘Borghi ospitali’ ed ha approvato il Protocollo di Intesa. Le opere ammissibili a finanziamento, di 140.000 euro per ogni borgo, devono ricadere all’interno della perimetrazione del borgo o centro storico. Atri, che è senza dubbio una città d’arte ricca di storia, monumenti, musei e altre testimonianze artistiche, ha un centro storico che può essere valorizzato, così come ha fatto Penne. Le frazioni, che possono ritrovarsi nella definizione di borgo come: il ‘borgo dipinto’ di Casoli, le piccole ‘bomboniere’ San Giacomo e Santa Margherita, l’arroccato centro storico di Fontanelle ecc, non sono state nemmeno considerate, come invece hanno fatto Roseto per la sua Montepagano, Silvi per Silvi Paese e così via”.

Per Ferretti “dopo anni di relazioni, di piani strategici prodotti da questa Amministrazione, in cui si vantava una strategia turistica tramite la valorizzazione dei nostri centri storici, abbiamo appreso che nulla era stato fatto per inserirsi nella rete di finanziamento; nessuna iscrizione alle associazioni che danno diritto ai finanziamenti. In pratica nessuna implementazione delle ‘chiacchiere’. Purtroppo aver perso questa occasione non significa solo non avere un contributo di 140.000 euro a disposizione, ma significa non essere nella strategia nazionale sul turismo individuata dal Ministero. Una strategia che tende a convogliare i grandi flussi turistici verso i piccoli centri e in particolare verso quei borghi che hanno capacità attrattiva soprattutto grazie al valore delle tradizioni, alla vivibilità e alla capacità di generare servizi. Significa anche aver perso l’occasione di crescita sul fronte della ricettività e su quello dei servizi”.

“Per due mandati – continua – l’Amministrazione Astolfi ci ha propinato ‘chiacchiere’ su albergo diffuso in centro storico, su valorizzazione dell’arte e della storia di Atri, ma oggi sappiamo che nulla di concreto è stato fatto; solo demagogia! E’ impensabile che una Città come Atri non sia stata iscritta nei Borghi più belli d’Italia che, per Statuto, fanno della bellezza l’elemento fondamentale sul quale basare lo sviluppo della comunità locale. Oramai è diventato necessario uscire da questo isolamento in cui l’Amministrazione Astolfi ha relegato la nostra città perdendo occasioni importanti. Una Amministrazione che non è in grado di organizzarsi nel modo di amministrare di oggi e continua a lavorare solo contraendo mutui, magari per svolgere lavoretti un po’ la e un po’ qua? per qualche incarico diretto? e proprio vicino alle elezioni?!!….. oppure sarà vera e propria incapacità di essere al passo coi tempi? Mi auguro che gli atriani sappiano riflettere su ciò”.

Per la consigliera PD l’amministrazione Astolfi non è affatto lungimirante e lascera come conto ai cittadini i mutui da pagare e nessun progetto per il futuro; del resto – conclude la Ferretti – se oggi si va su Google e si cerca piano strategico Atri esce una schermata di scarpe (foto a destra). Che vorrà indicare? che forse le ‘chiacchiere’ di nove anni di amministrazione Astolfi sono state una sola?”

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