Riserva Borsacchio, Ruffini propone una mediazione

Riserva_Naturale_BorsacchioDopo l’ennesima fumata bianca sulla riserva del Borsacchio da parte del consiglio regionale (che ha nuovamente rinviato in Commissione la legge e la sua perimetrazione) il consigliere del Pd Claudio Ruffini interviene nel dibattito per smorzare i toni ed avanza una proposta di mediazione possibile.

“Quello a cui stiamo assistendo – ha spiegato Ruffini – è l’estremizzazione delle posizioni sulla riserva. Si va da Rifondazione Comunista che vorrebbe che non si tocchi nulla tranne una deroga alla normativa vigente sui Parchi che permetterebbe il completamento del contratto di quartiere dell’Annunziata, tra l’altro una deroga di dubbia valenza costituzionale, fino alla posizione della Pdl, posizione estrema e radicale anche questa se si pensa che la stessa maggioranza vuole cancellare il Borsacchio come se finora si fosse trattato di uno scherzo”.

Il consigliere democratico è “preoccupato da questo clima di scontro, fatto di posizioni distanti e alternative, in cui la logica sembra essere quella di fare il dispetto all’altro, dimenticandosi che scopo della politica è quello di sentire tutti e di trovare sempre un compromesso tra le posizioni”.

Ruffini ribadisce che il Pd ha una posizione chiara sul Borsacchio che non avrebbe nullla a che vedere con le speculazioni edilizie, con interessi di parte e con un atteggiamento anti-ambientalista: “siamo contrari a cancellare la riserva così come non abbiamo condiviso la decisione ultima del consiglio comunale di Roseto, che ha deliberato una perimetrazione a zig-zag della riserva, forse per accontentare qualche amico. Bene ha fatto il Pd rosetano a denunciare questa decisione della maggioranza. Allo stesso tempo diciamo una cosa: se si continua a tirare la coperta ognuno dalla propria parte, si finisce che si resta tutti scoperti, ovvero bisogna mettersi attorno ad un tavolo e trovare una soluzione, la più condivisibile e la più rappresentativa delle volontà dei territori. Nel concreto, va completato il contratto di quartiere dell’Annunziata di Giulianova onde evitare di perdere il finanziamento. Mentre le case esistenti nelle zone perimetrali della riserva (cioè quelle della zona nord di Cologna spiaggia, quelle di Via San Salvatore, della frazione Giammartino e le case esistenti ubicate a sud del perimetro del Borsacchio) possono uscire fuori dalla perimetrazione, mentre tutto il resto deve stare dentro”.

Questa ipotesi di lavoro da cui partire, secondo Ruffini, sarebbe  garantita dalla legge 394/91 (Legge Quadro sulle Aree Protette), la quale prevede una perimetrazione provvisoria e di una definitiva, ovvero di una fase che serve per ascoltare i territori e le loro popolazioni, al fine di rispondere alle loro esigenze. Inoltre la legge sui Piani Paesaggistici prevede che le modifiche al Piano stesso si possa fare solo per aree di modesta entità ed ubicate perimetralmente al Piano stesso.

“Abbiamo l’obbligo dfi chiudere questa vicenda – conclude Ruffini – evitando l’astiosità tra i territori e la diffidenza di parte dei cittadini nei confronti della riserva stessa. Il coinvolgimento ed il dialogo sono le chiavi di volta per sbloccare la Riserva. Considerazioni non solo personali, bensì fatti propri anche dalla Corte Costituzionale, con sentenza n.14/2012, che si è espressa nel merito dell’incostituzionalità della legge sull’ampliamento della riserva dannunziana, asserendo che non va trascurata la partecipazione degli enti territorialmente interessati al procedimento istitutivo di una riserva, onde evitare di andare anche in contrasto con i nostri principi costituzionali contenuti nell’articolo 117 terzo comma. Questa querelle che ormai da tre anni va avanti in consiglio regionale non vorrei che finisse con il dovermi svegliare una mattina accorgendomi che a Giulianova il Ministero delle Infrastrutture richiede svariati milioni al Comune in restituzione. E la realizzazione di una struttura edilizia dentro il parco dell’Annunziata (concessione questa già rilasciata dal Comune di Giulianova tanti anni fa); e a Roseto tanto cemento lungo la costa e sulla collina”.

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