Teramo, in Consiglio arrivano il Dup e la teoria gender ed è polemica

Doveva essere un Consiglio comunale veloce e senza grossi scossoni quello di stamattina a Teramo. Invece se da una parte si è assistito ad un ricompattamento della maggioranza dopo le polemiche delle ultime settimane, dall’altra si è riusciti a discutere anche su quella che avrebbe dovuto essere una semplice presa d’atto da parte dei consiglieri del Documento unico di programmazione 2016-2019, messa poi ai voti e approvata.

“L’opposizione oggi ha perso una grande occasione di poter mostrare il suo interesse per la città”, ha detto il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, “perché avrebbe potuto essere propositiva e indicare suggerimenti che volentieri avremmo accettato e discusso insieme in Giunta”. Dopo una prima discussione, infatti, il primo cittadino si era dichiarato aperto alla possibilità per tutti i consiglieri di poter presentare integrazioni per integrare il documento.

Ma di parere decisamente opposto è stato il capogruppo del Pd, Gianguido D’Alberto che, definendo la delibera “un libro dei sogni sbiadito”, ha sottolineato la totale mancanza di idee da parte della maggioranza che non saprebbe affatto cosa fare per migliorare la città. “Non è dall’opposizione che vi potete aspettare le linee strategiche visto che voi non le avete affatto”, ha commentato, infatti, D’Alberto, lamentando la mancanza di indicazioni riguardanti la cultura, la politica dei nidi e dei trasporti, la questione Team e altre opere importanti per la città.

Tanti interventi anche sul provvedimento proposto dal consigliere arancione Gianluca Pomante sull’offerta scolastica e la teoria gender, discusso e arrivato al voto che, tra scontri, distinguo e prese d’atto che “la teoria gender non esiste”, ha visto l’approvazione solo di una parte della maggioranza, quella gattiana presente in aula, con l’astensione del sindaco.

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