Roseto, l’opposizione abbandona il consiglio sull’Autoporto

Roseto. Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale di Roseto sono stati approvati tre punti.

Si tratta l’assestamento generale di bilancio, la variazione, in primo passaggio, dello statuto comunale per il numero di consiglieri necessari per la validità della seduta ed una mozione relativa all’Autoporto che impegna il Sindaco e la Giunta comunale ad attivarsi presso la Presidenza del Consiglio Regionale affinché venga portata, all’attenzione del Consiglio stesso, una proposta di legge, ferma da diverso tempo in commissione, che permetta l’attivazione attraverso la concessione in comodato d’uso gratuito trentennale ai comuni delle suddette strutture che potranno così essere affidate, a loro volta, in concessione.

“Spiace constatare come, ancora una volta, su un tema importante come quello relativo all’Autoporto, la cui attivazione è attesa da oltre venti anni, l’intera opposizione, Pd, Scelta Civica e quant’altro, abbia abbandonato l’aula dimostrando scarso senso di responsabilità verso l’intera città su di un argomento che tanti problemi ha causato e sta causando a diversi imprenditori che, a causa della rivalutazione del valore di esproprio, con conseguente pesante indennizzo a favore dei proprietari espropriati, saranno costretti a sborsare ingenti somme e meritano quindi l’attenzione ed un concreto intervento non solo da parte di chi amministra, ma di tutta la classe politica che dovrebbe, almeno in questi casi, mostrarsi unita e coesa e non pronta a trincerarsi dietro a interessi politici” dichiara il Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Enio Pavone.

Secondo il Partito Democratico “il consiglio comunale di ieri sera ha messo in luce, semmai ve ne fosse ancora bisogno, come questa amministrazione a guida Pavone-Norante sia stata latitante in quattro anni e mezzo ed ora a sei mesi dalle elezioni si ricorda di essere stata chiamata a governare promettendo, come ha detto proprio Norante ‘lo sparo finale’, insomma fuochi d’artificio e spettacoli pirotecnici mettendo mano a tutte le risorse disponibili per fare campagna elettorale a spese dei cittadini. Una esplicita ammissione dell’incapacità di governare un gruppo ed un territorio. La peggiore amministrazione della storia rosetana che sarà ricordata per aver fatto l’interesse di pochi amici, per aver aumentato le tasse comunali a fronte di servizi sempre più scadenti, per aver distrutto la macchina amministrativa con il solo fine delle esternalizzazioni, per aver reso il territorio  sporco e senza manutenzione, per aver sottratto le spiagge libere ai cittadini,i soli legittimi proprietari e per aver ridotto l’assise civica da luogo di confronto e discussione a luogo di solo scontro in cui vige la legge dei numeri. Un insieme eterogeneo di personaggi e forze politiche che hanno fatto del trasformismo e del cambio casacca il perno attorno a cui far ruotare la democrazia; quella democrazia che ha reso vuoto il palazzo comunale, che non vede più quel flusso di cittadini ormai stanchi del piagnisteo del sindaco Pavone che, come un disco rotto, ripete ormai da quattro anni e mezzo che ha trovato solo debiti dimenticando che è passata una consiliatura e si è svegliato solo adesso per la campagna elettorale”.

Per il PD rosetano “questa amministrazione, tenuta in piede solo dalla brama di gestire il potere e non dalla volontà di governare un territorio, ha calpestato anche le più elementari regole democratiche. Ieri sera il presidente del consiglio ha permesso alla sua maggioranza, senza che vi fosse il numero legale necessario, di dibattere su di un tema come l’autoporto. La minoranza ha saputo di questo argomento venerdì scorso alla conferenza dei capigruppo. Temi di questa importanza vanno condivisi con l’intero consesso altrimenti la minoranza abbandonerà sempre l’aula per non rendersi complice della politica dannosa e pericolosa per la città e per i suoi cittadini da parte di questo centrodestra che mette di fronte a fatto compiuto le altre forze per cercare di ottenerne qualche voto”.

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