Silvi, il centrodestra attacca: ‘l’Area Marina Protetta del Cerrano ostaggio del PD’

Silvi.  “L’Area Marina Protetta del Cerrano è ostaggio delle logiche di spartizione del Partito Democratico abruzzese. Vogliono trasformare questa bella realtà in un posto di lottizzazione politica utile alle nomine e alle poltrone di partito”.

La minoranza consiliare “Silvi per le Libertà” denuncia il caso politico che si sta creando intorno al Parco Marino e si appella al sindaco di Silvi, Francesco Comignani, invitandolo a far rispettare il ruolo di Silvi e soprattutto lo Statuto dell’AMP Torre di Cerrano: “Pensavamo che l’Amministrazione Comignani potesse gestire, nell’interesse del Parco Marino, il ruolo del Comune di Silvi. Purtroppo il sindaco brancola nel buio perché è ostaggio delle logiche di spartizione del Partito Democratico regionale che vede il Parco Marino come la solita occasione per accontentare amici e alleati. Il rischio – denuncia l’opposizione di centrodestra  – è la paventata uscita della provincia di Teramo dal consiglio di amministrazione dell’AMP che andrebbe a creare un grave scompenso per quanto riguarda le quote di partecipazione andando a rafforzare il comune di Pineto e indebolendo Silvi”.

Per la minoranza silvarola, dunque, c’è un caso politico legato a nomine e logiche di partito perchè “quello che denunciamo è il disegno politico che vuole rafforzare la posizione di Pineto ; la provincia teramana non può uscire dal consorzio del parco perché è socio fondatore e proprietario della Torre di Cerrano; allo stato attuale il rischio è che il 52,95% delle quote andrebbero al Comune di Pineto, il 29,40 % al comune di Silvi e 17,65% alla Regione Abruzzo, a fronte della vecchia ripartizione che prevedeva un 45% al Comune di Pineto, un 25% al comune di Silvi e un 15% rispettivamente a Provincia e Regione: una situazione questa che garantisce equilibrio e tiene lontano i partiti”.

Praticamente l’Area Marina Protetta diverrebbe “un consorzio ad uso e consumo del Comune di Pineto – attacca l’opposizione di Silvi – che ad oggi esegue gli ordini politici regionali e Silvi dovrebbe solo pagare e fare da comparsa. Nell’Ottobre 2014 – ricorda il consigliere Anna Paola Mazzone – la Provincia ribadì la sua volontà di uscire dal Consorzio anche se con il riordino ha mantenuto la sua funzione di controllo ambientale . Piuttosto che lavorare per opporsi anche legalmente a tale volontà di uscita che lo stesso statuto del Consorzio non prevede, il sindaco Comignani perde un anno di tempo impegnando commissioni e consiglieri delegati per partorire invano un adeguamento dello statuto che consenta l’uscita della provincia ma che in realtà consente solo il Commissariamento del Consorzio e la successiva proroga in carica del Presidente Benigno D’Orazio .

Le fa eco il consigliere Enrico Marini della Lista civica Uniti per Silvi: “Questa proroga è stata causata dal sindaco Comignani per la sua incapacità di gestire il problema. Il sindaco ha determinato l’ennesimo pasticcio con l’emanazione di un bando illegittimo che noi invieremo in Procura che tenta di utilizzare una rappresentanza che di fatto e’ ancora della provincia di Teramo socio fondatore del Consorzio. Non si e’ capito continua il Consigliere Enrico Marini che la Provincia e’ determinante agli equilibri del Consorzio, è inoltre l’ente proprietario della Torre di Cerrano, attuale sede del Parco, fulcro di tutte le sue attività’. Non possiamo permetterne l’uscita ora che l AMP è divenuto il primo Parco Marino certificato in Europa ed il più efficiente in Italia secondo le graduatorie ministeriali. Una partecipata che allo stato attuale dà solo lustro, non ha un centesimo di debito ed e’ per la provincia a costo zero grazie al’utilizzo della torre da parte dell’AMP .Apprendiamo inoltre che la Provincia sta considerando l’ipotesi di una non recessione,che fretta c’era dunque di emanare un bando illegittimo ?Le poltrone possono rimanere vuote ancora per un po’..” conclude l’ex vicesindaco Enrico Marini.

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