Chiusura uffici postali a Cologna Paese e Montepagano, il PD: ‘centrodestra butta fumo negli occhi dei cittadini’

Roseto. “Le risoluzioni strumentali e demagogiche presentate dalla maggioranza in consiglio comunale hanno il solo scopo di polemizzare con la minoranza targata PD. Se il sindaco Pavone avesse voluto veramente il nostro contributo ci avrebbe coinvolto prima del consiglio affinché potesse ricevere un mandato unanime da parte del consiglio stesso. Invece, come al solito, ne veniamo a conoscenza durante i lavori con la pretesa di avere il nostro voto su ciò che non abbiamo potuto condividere”.

Lo ha dichiarato il Partito Democratico rosetano, in merito alla risoluzione approvata dalla maggioranza sulla chiusura degli uffici postali a Cologna Paese e Montepagano.

“Siccome abbiamo a cuore i problemi del territorio e dei cittadini, ci siamo da subito attivati per portare la questione sia sul tavolo regionale che su quello nazionale investendo il nostro onorevole rosetano Tommaso Ginoble che, insieme ad altri colleghi, ha presentato alla Camera dei Deputati una interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro per lo sviluppo Economico sulla chiusura degli uffici postali periferici.  Poste Italiane, infatti, ha deciso nel suo piano di riordino e razionalizzazione di chiudere 455 uffici postali periferici nel 2015 arrivando a 626 nel 2016 e tra questi ci sarebbero quelli di Montepagano e Cologna Paese che hanno già un servizio ridotto in quanto aperti solo in alcuni giorni della settimana. Il problema, come si può notare, investe tutto il territorio nazionale; per questo riteniamo che buttare fumo negli occhi ai cittadini da parte del centrodestra rosetano sia solo un modo per nascondere le vere criticità del territorio rosetano: il non governo da parte di questa maggioranza che pensa di risolvere problemi di carattere nazionale tralasciando quelli per cui sono stati eletti” ha dichiarato il segretario cittadino Simone Tacchetti.

Siccome “i servizi postali, in particolare per gli anziani, le famiglie e le imprese, sono fondamentali nello svolgimento di moltissime attività quotidiane, questa razionalizzazione rischia di tradursi in gravi disservizi, causando notevoli difficoltà e generando una diminuzione della qualità e della fruibilità del servizio fornito alla clientela” si legge nell’interrogazione a firma dell’onorevole Tommaso Ginoble.
Per questo l’interrogazione parlamentare mira “a conoscere quali azioni il Ministro intenda prendere al fine di scongiurare la possibile chiusura degli uffici postali nei comuni più piccoli del territorio nazionale, nonché come intenda intervenire per evitare che decisioni unilaterali assunte da Poste Italiane Spa arrechino disagi ai cittadini – utenti che non vedono garantita l’effettiva erogazione di un servizio pubblico di qualità, nel rispetto dell’ accordo siglato fra le Poste Italiane Spa e lo Stato”.

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