Nereto, raccolta dei rifiuti: le strategie della giunta VIDEO

Nereto. Ecco perchè la raccolta del secco è stata ridotta. Pierino Di Pietro, assessore con delega all’ambiente al Comune di Nereto, spiega la strategia dell’ente e replica alle critiche del consigliere di minoranza, Daniele Laurenzi.

 

 

Dopo aver aderito a fine novembre alla settimana europea per la riduzione dei rifiuti, l’Amministrazione Comunale ha più volte incontrato la Poliservice per avere i dettagli dei costi di gestione del servizio ed ha comunicato il giorno 16 dicembre il nuovo calendario che prevede come unica novità introdotta dall’Amministrazione Comunale di Nereto un ritiro settimanale per il rifiuto secco. Stesso calendario che viene seguito da anni dai Comuni di Colonnella e di S.Omero…quindi non siamo i soli come qualcuno vorrebbe far credere non dicendo la verità! La comunicazione delle decisioni prese e con indicati dei ritiri settimanali è avvenuta durante le festività con tramite volantini e locandine, sul sito istituzionale e sportello ed ogni altro mezzo disponibile, considerato il periodo e il maltempo! I ritardi, per dovuti ad una serie di coincidenze non imputabili né a Poliservice e né all’Amministrazione, sono stati sopperiti senza costi aggiuntivi di “ristampa”.

Il “regalo” o “paccotto” o “danno” i neretesi l’hanno ricevuto a maggio del 2014 quando è stato calcolato dalla passata Amministrazione Minora il piano economico a copertura del servizio di raccolta dei rifiuti che ha poi determinato le tariffe da pagare da parte dei cittadini.

L’attuale amministrazione la doccia fredda l’ha avuta, invece, a settembre 2014 in fase di equilibrio di bilancio quando, con fatture alla mano e non con le chiacchiere al vento o con i sogni irrealizzabili, ha scoperto che non c’era copertura del servizio! E dopo aver convocato la Società Poliservice si è fatta una stima del danno che ad oggi ammonta a circa 90.000€! ”Chi paga?”. Forse l’ex Vice Sindaco Laurenzi che di quel piano finanziario è stato autore e che ora appare sopra tutti i giornali sparando a zero contro le scelte dell’attuale Amministrazione come se lui non avesse colpe? Lo stesso ex Vice Sindaco sa che avremmo dovuto già da settembre 2014 alzare le tasse dei cittadini per coprire quel buco: per coscienza non lo abbiamo fatto, sapendo le difficoltà economiche che vivono i neretesi. Ora stiamo cercando di sanare una situazione che grava pesantemente sul bilancio del Comune e, soprattutto, sulle tasche dei cittadini.

Approfondendo le cose, il piano finanziario redatto in campagna elettorale (coincidenza?) prevedeva un raggiungimento nel 2014 del 69% di raccolta differenziata! Forse per raggiungere tale futuristico obiettivo sarebbe stato opportuno affiancare i cittadini con una campagna di sensibilizzazione “adeguata e preventiva”; o forse si sperava nella buona sorte? In cinque anni l’unica campagna ambientale fatta è stata quella della consegna di pochi pannolini ecologici dati nel 2009! Dopo di che il nulla. Mai una proposta per far scendere il quantitativo di rifiuti o mai una idea per cercare di modificare il sistema di raccolta. Proprio quello che ora la nostra Amministrazione vuol fare nei prossimi anni per cercare di abbassare la tassazione che grava sui cittadini.

Il comune di Nereto, solo grazie ai Neretesi, ha raggiunto nel 2013 il 65% di raccolta differenziata ma ora siamo fermi al 63% (dati di novembre 2014 fonte Poliservice) ben lontani dal 69% che i veggenti della passata Amministrazione avevano sognato: quindi dove saremmo stati smentiti? Ai Neretesi dobbiamo dire la verità: se in questo anno le tariffe non potranno essere abbassate la colpa è di una errata previsione del costo di raccolta fatta dall’Amministrazione Minora che ad oggi ci ha regalato un pesante buco di circa 90.000€ da coprire nell’anno 2015: questa è la realtà dei conti e non quella delle chiacchiere.

I neretesi differenziano bene e con passione; ma per raggiungere una vera sostenibilità e una forte riduzione dei costi la soluzione è una minore produzione di rifiuti e una maggiore differenziazione! Questa è la via maestra che può portare al vero risparmio per le famiglie. I dati scientifici dicono che una pattumiera di casa produce solo l’11% di rifiuto indifferenziato mentre noi ne produciamo attualmente il 30%.! Inoltre i costi di secco ed organico si equivalgono ovvero circa 150€ a tonnellata e sono quelli più alti. Questi sono i rifiuti i cui quantitativi devono essere abbassati: dobbiamo essere ancora più bravi a produrre meno rifiuto secco e organico.

Pertanto, invece di parlare in modo pretestuoso di come si pensa (noi almeno pensiamo!!!) di abbassare con un solo ritiro noi riteniamo che il corretto calendario di raccolta è quello deciso; basta vedere molte realtà italiane che raggiungono alte percentuali di raccolta differenziata solo con una raccolta settimanale di rifiuto secco.

Scelta che porterà quattro effetti positivi:
1. Riduzione dei costi di smaltimento;
2. Maggiori entrate per il Comune dai consorzi del riciclo a cui vendiamo il materiale;
3. Minori costi per il ritiro (45.000€);
4. Possibilità di utilizzo del compost come fertilizzante

Sicuramente come tutte le novità hanno bisogno di un periodo di assestamento con il proseguimento di campagne di divulgazione, di associazionismo ambientale e con orecchie sempre attente ai consigli! Stiamo anche lavorando su aree di supporto al sistema di raccolta dei pannolini, degli sfalci di potatura, del compostaggio e di altre attività fino a poter prevedere incentivi economici per chi differenzia.

Lavoriamo insieme perché i disagi di oggi possano diventare nel futuro opportunità. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di passare alla tariffazione basata sul “chi meno produce meno paga”! Una rivoluzione che nessuno ha mai posto come obiettivo: noi ci lavoriamo per rendere davvero meno pesante la tassazione del cittadino. Al cittadino chiediamo comprensione, pazienza e aiuto.

Amministratori attenti al futuro non prevedono inceneritori né discariche sul proprio territorio; invece il politico paroliere “di mestiere” promette utilità economiche con termovalorizzatori! Il vero “tabù” è non vedere oltre il proprio naso e non avere una visione! La peggiore “punizione” per i neretesi. Una punizione che continua quando qualcuno va scaricando le proprie colpe di amministratore sugli altri.

 

 

 

 

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