Tossicia, presentazione del libro “Annunziata Scipione artista naif”

Sabato 24 marzo, alle ore 16:30, presso la Sede della Comunità Montana del Gran Sasso in Contrada Piana dell’Addolorata a Tossicia, si terrà l’attesa presentazione del nuovo libro dedicato all’artista Annunziata Scipione.

Un ambizioso progetto editoriale: “Annunziata Scipione artista naif“, con testi di Marzio Dall’Acqua, Renzo Margonari, Antonello Rubini (Ricerche&Redazioni, 2018).

Alla presentazione, che cade non casualmente nel giorno del novantesimo compleanno dell’artista, interverranno il giornalista RAI Umberto Braccili, il critico d’arte e coautore del volume Antonello Rubini, il presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Tommaso Navarra, il presidente del Consorzio BIM Moreno Fieni, il sindaco di Tossicia Franco Tarquini. Le letture saranno a cura di Titti Salutari, mentre le performance artistiche a cura del Liceo Musicale “Melchiorre Dèlfico” di Teramo.

Il volume è realizzato dalla casa editrice teramana Ricerche&Redazioni, con il sostegno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, del Consorzio BIM di Teramo e del Comune di Tossicia.
La presentazione editoriale è realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale “Big Match” di Teramo.

Annunziata Scipione è nata a Contrada Camerale di Tossicia nel 1928, vive nella vicina Azzinano. Casalinga e contadina, si dedica sin da bambina all’arte da autodidatta. Così racconta Annunziata ad Antonello Rubini le sue prime creazioni da bambina: “Quando portavo fuori le pecore facevo con l’erba come dei cestini, a volte persino con i vimini, per passare il tempo. Sapevo fare tante cose. Facevo dei bei pupazzetti con la terra bagnata, delle pecorelle… Disegnavo sui muri della stalla, scarabocchiavo con il carbone, o su qualche foglietto… Signorine, cani, gatti… Io ci sono nata con questa passione. Ricordo che andavo con mio padre nel bosco per vedere se riuscivo a trovare qualcosa di bello, qualche ramo particolare, perché già allora facevo qualche scultura di legno, realizzavo delle teste. Ma andava tutto perso”.

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