La storia di Liborio in scena a Pineto

Un incontro lettura del romanzo di Remo Rapino con l’attore Pino Ammendola e le musiche del compositore abruzzese Davide Cavuti

Pineto. Domenica 21 agosto (ore 21) il “Caffè letterario” di Pineto, si prepara ad accogliere il romanzo «Vita, Morte e Miracoli di Bonfiglio Liborio» di Remo Rapino, vincitore del «Premio Campiello 2020» edito da «minimum fax», con protagonista l’attore napoletano Pino Ammendola e con le musiche e l’ideazione del maestro Davide Cavuti.

«Pure io lo so, e sempre ci penso, notte e giorno, d’inverno e d’estate, ogni giorno che il Padreterno fa nascere e morire, con la luce e con lo scuro, ci penso, che c’ho sempre pensato per vedere di capire a come mai sta coccia mia da quasi normale s’è fatta na cocciamatta, tutta na matassa sgarbugliata fuori di cervello» – sono le parole di Remo Rapino, tratte dal libro.

«“Vita, Morte e Miracoli di Bonfiglio Liborio” è un libro meraviglioso e sono orgoglioso di aver firmato la musica originale del documentario “Gli occhi di Liborio” e curato la regia e le musiche dello spettacolo che ha debuttato in prima nazionale al “Teatro Marrucino” nel mese di maggio scorso. Remo Rapino è un grande scrittore, figlio del nostro Abruzzo». – ha dichiarato il maestro Davide Cavuti.

Remo Rapino, all’attività da docente, accompagna sin dal 1993 l’attività di scrittore e poeta. Ha pubblicato, tra gli altri, Dissintonie (1993), La vita buona (1996), Caffetteria (1998), Cominciamo dai salici (2002), Un cortile di parole (2006), I ragazzi che dicevano okay e Il salice, il grano, la rosa (2011), Esercizi di ribellione (2012), Quaderni, storie di calcio quasi vere (2015), Vite di sguincio (2017). Tra le sue opere compaiono le raccolte di poesia La profezia di Kavafis (2003) e Le biciclette alle case di ringhiera (2017). Nel 2019 pubblica, per la casa editrice indipendente minimum fax, Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio. Il romanzo intende raccontare uno spaccato del Novecento attraverso lo sguardo del protagonista, Bonfiglio Liborio, considerato una «cocciamatte», ossia il matto del paese. L’opera si è aggiudicata l’edizione 2020 del Premio Campiello, ed è risultata finalista al Premio Napoli e candidata al Premio Strega. Il documentario Gli occhi di Liborio, ideato dal giornalista Carmine Perantuono, diretto da Antonio D’Ottavio e ispirato al romanzo, consente a Rapino di vincere il premio speciale di letteratura ai premi Flaiano 2021. Nel 2021, riceve il Premio Culturale MuMi e il Premio Frentano d’oro. Nel 2022, sempre dal romanzo “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, viene realizzato lo spettacolo teatrale “L’ultima notte di Bonfiglio Liborio”, con le musiche e la regia di Davide Cavuti, interpretato da Pino Ammendola e dallo stesso Rapino, e prodotto dal “Teatro stabile d’Abruzzo” e da “MuTeArt Produzioni”.

Pino Ammendola è un attore e regista di cinema e teatro. Nel 1963, ha debuttato al cinema “Operazione San Gennaro” di Dino Risi con Nino Manfredi. Ha lavorato molto in teatro dove ha cominciato con Achille Millo che è stato il suo maestro, poi ha recitato con Arnaldo Ninchi, Tino Buazzelli, Salvo Randone, Mario Landi, Attilio Corsini, Edmo Fenoglio e Gabriele Lavia. In televisione è stato diretto da Anton Giulio Majano, Sandro Bolchi, Enzo Trapani, Nanni Loy, Marcello Aliprandi, Pino Passalacqua, Franco Giraldi, Cinzia TH Torrini, Franco Amurri e tanti altri. In cinema e in pubblicità oltre che con Dino Risi ha girato con Tinto Brass, Lina Wertmüller, Luciano Emmer, Francesco Massaro, Steno, Alessandro D’Alatri, Alessandro Capone, Maurizio Zaccaro, Seth Pelle, Oliver Parker e Giuseppe Tornatore. Nel doppiaggio ha prestato la voce a molti attori stranieri, fra cui Jerry Lewis, Henry Gibson, David Carradine, Brad Davis, Prince, F. Murray Abraham, Antonio Banderas, Dana Carvey, Stanley Tucci, Jacques Villeret, Roman Polański e a personaggi dei cartoon come Gatto Silvestro. È autore di numerosi testi teatrali.

Davide Cavuti, compositore e regista, recentemente finalista ai «Nastri d’argento» 2022 con il suo film biografico «Un marziano di nome Ennio», ispirato alla vita di Ennio Flaiano, torna ad occuparsi dei grandi personaggi della cultura abruzzese: dopo aver realizzato i film biografici sul compositore francavillese Alessandro Cicognini e sul poeta sulmonese Ovidio, e gli spettacoli «Quaderni siloniani», da Ignazio Silone, con Arnoldo Foà. «Alla festa della rivoluzione», da Gabriele D’Annunzio, con Giorgio Albertazzi e Michele Placido, «Non svegliate lo spettatore», da Ennio Flaiano, con Lino Guanciale, Cavuti rende omaggio allo scrittore abruzzese Remo Rapino mettendo in scena la storia di Bonfiglio Liborio, tratta dal romanzo «Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio» di Rapino, vincitore del «Premio Campiello 2020» e del «Premio Flaiano 2021».

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