Tortoreto, vertenza Polletta: il Comune condannato in primo grado

Tortoreto. La richiesta originaria, tra mancati stipendi e risarcimento non patrimoniale del danno, era di oltre mezzo milione di euro.

Il giudice del lavoro ha in parte accolto il ricorso condannando il Comune di Tortoreto a pagare al comandante della polizia locale una somma superiore al 166mila euro, oltre alle rivalutazioni e tutti gli oneri di legge. La sentenza del tribunale di Teramo è di qualche settimana fa, ma i contorni del contenzioso sono emersi solo nelle ultime ore.

Il fatto acclarato riguarda la condanna del Comune di Tortoreto ad indennizzare il capitano Polletta per l’oramai noto concorso per l’assunzione del comandante della polizia locale. Procedura che a distanza di 11 anni era stata cassata dalla giustizia amministrativa e che aveva “defenestrato” il reggente del comando a beneficio della Polletta, dopo che lo stesso Tar aveva riscritto la graduatoria del concorso pubblico.

Il giudice del lavoro nella sentenza di primo grado ha condannato il Comune a versare alla Polletta 266mila euro, somma che poi è stata corretta, su istanza del legale del Comune, a 163mila euro perchè andavano detratte delle somme per il periodo oggetto dell’impugnativa.

Il contenzioso prosegue. Ma sempre nelle ultime ore, però, la giunta comunale ha deciso di impugnare in appello la sentenza di condanna perchè, secondo il legale dell’Ente, la somma che dovrà essere versata, in ogni caso al comandante della polizia locale, va ulteriormente decurtata.

La causa. Va detto che sul finire del 2019, prima che decorressero i potenziali termini di prescrizione, il comandante aveva presentato una diffida al Comune per la richiesta di natura economica. Nel 2020 tra i legali delle due parti, ci sono stati degli approcci per giungere, qualora vi fossero le possibilità, di giungere ad un accordo stragiudiziale. Opzione, però che non è mai decollata. Un accordo, forse, che poteva anche essere trovato ai tempi dell’insediamento della Polletta nel 2010, visto che un risarcimento era nelle corde, oltre che legittimo.

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