Lo striscione dei Sedici Gradoni e la lunga nota del direttivo del Club Biancorosso. I tifosi del Teramo manifestano dissenso o perplessità sul pef dello stadio che approda domani in consiglio comunale per l’approvazione.
Un pef su cui da giorni c’è discussione in città, con l’opposizione che ne sottolinea i presunti limiti ed una maggioranza in apparenza compatta sul voto favorevole ma che all’interno, come riportano alcune indiscrezioni, non sarebbe così unita.
Al vecchio stadio, è stato affisso lo striscione del gruppo di tifoseria organizzata che diffuso anche una nota.
“Riteniamo inaccettabile l’ennesimo teatrino che si sta consumando intorno alla gestione dello stadio Bonolis. Ancora una volta il Teramo Calcio 1913 viene usato come merce di scambio rispetto agli interessi personali di qualcuno. Ribadiamo, qualora non fosse ancora chiaro, che il Teramo Calcio 1913 è un patrimonio cittadino ultracentenario che non può essere usato come pretesto, se non addirittura come una forma di ricatto, dalla quale trarre un qualsivoglia squallido beneficio o tornaconto personale. Il Teramo Calcio 1913 è un bene della nostra città e ad esso deve essere garantito lo spazio vitale per svolgere le proprie attività agonistiche indipendentemente da chi è il presidente o il gestore dello stadio. Chi non ha mai fatto mistero dei fini puramente speculativi del proprio operato, infischiandosene del ruolo che pure è chiamato a ricoprire, sfrutta il lassismo di una classe politica, che invece di tutelare l’interesse collettivo, negli anni, non è mai stata in grado di mettere la parola fine a questa telenovela, salvaguardando di volta in volta gli interessi dei singoli soggetti coinvolti nella gestione dello stadio stesso piuttosto che il bene della collettività, rappresentato dalla Nostra gloriosa maglia. Consapevoli della natura affaristica con la quale quello stadio fu a suo tempo concepito per la gestione di un privato, riteniamo sia giunto il momento di dire NO ad ulteriori concessioni, che riproporrebbero all’infinito lo stesso problema sulla pelle della Teramo Calcio 1913 e di conseguenza sulla collettività tutta”.
Questa invece la nota del Club Biancorosso, sulla necessità di rimettere il Teramo Calcio in una posizione di rilievo.
”Siamo perfettamente consapevoli di quanto strategica e delicata possa essere la questione relativa alla gestione dello Stadio Bonolis per l’intera comunità cittadina. Così come siamo altrettanto consapevoli che quello che ci si appresta ad analizzare è un documento complesso nelle sue tantissime sfaccettature. Pesante è la responsabilità che i nostri rappresentati politici si stanno assumendo nel dover validare un accordo che potrebbe segnare una importante svolta per Teramo città. Non è assolutamente nostra intenzione, per il dovuto rispetto dei ruoli, di interferire nel merito di questioni amministrative, gestionali men che meno in quelle politiche. Ci limitiamo a voler offrire un nostro contribuito di cittadini e tifosi evidenziando, in tutta serenità, quelle che ci sembrano essere delle palesi incongruenze da quanto emerso dalle ultime pubbliche dichiarazioni. Il primo aspetto che ci porta a compiere questo passo, è la netta sensazione che la Teramo Calcio in questa vicenda non sia stata adeguatamente rappresentata e tutelata ma relegata, nei fatti, ad elemento più che marginale. In considerazione di ciò, come associazione storica cittadina, legata da oltre mezzo secolo alle sorti della nostra squadra di calcio e per dovere statutario proviamo a riportare al centro della vostra attenzione quello che sarebbe dovuto essere, in sede di contrattazione, il terzo attore avente diritto, il Teramo calcio 1913. La cui presenza non era certo dovuta come forma di “cortesia politica” ma per il semplice fatto che la struttura oggetto di discussione è stata realizzata al servizio di questo interlocutore a seguito, ricordiamolo, della dismissione del vecchio stadio comunale”.
E ancora: “Nell’idea originaria (almeno in quella di noi inguaribili sognatori) ‘Casa Teramo’ avrebbe dovuto produrre una forte sinergia tra l’aspetto economico dell’investitore privato, l’aspetto sociale e quello sportivo; un tutt’uno vincente tale da alimentare il percorso di crescita delle componenti interessate. Oggi questo scenario ci appare disatteso se non completamente ribaltato. La nostra squadra di calcio non è più considerata come la vera locomotiva ma l’ultimo dei vagoni, quello più facile da staccare e da abbandonare al suo destino o da far vivacchiare in un angolo remoto e poco oneroso del panorama calcistico. Una zavorra che rischia seriamente di scomparire per sempre in virtù di una appetibilità di acquisto pressoché nulla e un peso specifico pari, se non inferiore, all’antenna della Vodafone. Nel manifestare il nostro appassionato pensiero, invitiamo tutti, nei limiti delle possibilità, ad una maggiore attenzione nella valutazione di quanto destinato alla principale squadra della nostra città, che si chiama e si chiamerà per sempre TERAMO CALCIO. Crediamo di non dover aggiungere altro, nella speranza di vedere smentite tutte le nostre fortissime preoccupazioni sul futuro del Teramo calcio 1913”.
A loro si è aggiunto poi anche il Club Spartaco Piotto: “Un bene comune dei cittadini tutti, sportivi e non, merita il pieno e dovuto rispetto. Siamo delusi da una politica che ha fatto della democrazia partecipata il proprio cavallo di battaglia e che nel momento di dimostrare la propria essenza ha ignorato il dialogo con le parti sociali. Si sta provando ad affidare il futuro della nostra città al solo freddo ed esclusivo giudizio di una società di consulenza internazionale che valuta una proposta imprenditoriale di parte senza tenere conto di strategie preventive di sviluppo del territorio. E’ incomprensibile tutta questa fretta… e pure fino ad oggi tutto il resto che necessità alla comunità va a rilento vuoi per la criticità della struttura amministrativa vuoi per la complessa burocrazia che paralizza ogni cosa. La nostra coerenza al rispetto dei ruoli ci ha sempre tenuti distanti da queste dinamiche ma questa volta non ci esimiamo di dar voce affinché una proprietà comune di importanza strategica e di proprietà di tutti i cittadini sia tutelata. Facciamo un accorato appello alla politica intesa come protagonista e responsabile oggi del futuro del nostro territorio affinché valuti con molta più attenzione le dinamiche e le conseguenze di un affidamento così a lungo termine, perché no, anche confrontandosi con le parti sociali di tutto il territorio. Da tifosi basterebbe una tutela alla Teramo Calcio ma così non e’… trattasi di altro… trattasi del futuro di Teramo città tutta”.