Nuovo attacco dei vongolari al Parco del Cerrano e ambientalisti: ‘Area Marina Protetta sperpero di soldi pubblici’

salapolifunzionalePineto. “Le associazioni pseudo-ambientalistiche dicono che all’interno dell’Area Narina Protetta torre del Cerrano sono tornati i cavallucci marini, i delfini, le stelle marine, (avete dimenticato il “reptanti brachiuri” ovvero il comune granchio bianco); i milioni di euro spesi per il mantenimento dell’area, ricordiamo non un euro per la salute del mare, non un euro per la ricerca scientifica in mare, sono serviti a ciò”.

Così Walter Squeo, rappresentante di Federpesca e Cogevo, torna ad attaccare le associazioni ambientalistiche che avevano criticato la Regione Abruzzo per aver concesso ai vongolari la pesca nel mare antistante il Parco del Cerrano.

“Chiediamo quindi – aggiunge Squeo – agli stessi organi così competenti e cosi neutri dalla politica e dai soldi che girano intorno al parco, così vogliono farci credere, come mai a Giulianova e a Roseto nei mesi scorsi sono stati avvistati i delfini, come mai le stelle marine sono presenti anche in aree non blindate, come mai i cavallucci marini sono presenti nel mare antistante Cologna ma soprattutto come mai la tartaruga caretta caretta ha scelto come nido Roseto?”

Squeo punta il dito contro il Parco del Cerrano e le associazioni ambientaliste, accusandole di comportarsi “come i soliti politici, fate apparire un evento come straordinario quando invece è presente quotidianamente in tutta la costa abruzzese e, forse vi sembrerà strano, a costo zero, non un euro speso per la loro tutela, nonostante lo stato pessimo dei fiumi e dei depuratori questi esseri sono ovunque. Tutti questi stupendi esseri viventi sono millenni che nuotano nelle nostre acque e mi sembra davvero banale ed elementare venderli come novità. Con la nascita dell’AMP del Cerrano forse abbiamo visto nascere un nuovo essere, si effettivamente un nuovo animale è nato l’eco-politico sfruttatore e venditore dell’ambiente e mungitore di soldi pubblici”.

Il rappresentante di Federpesca lancia un dubbo: “forse un motivo per risaltare questi eventi, ricordiamo presenti su tutta la costa abruzzese, c’è ed è quello di nascondere attività non inerenti alla natura di un Area Marina Protetta. Ci chiediamo se è giusto mettere in bilancio la costruzione di due attività balneari che andranno a fare concorrenza sleale ai gia presenti stabilimenti costruiti da privati con i propri risparmi, oppure se è lecito aprire un ristorante al centro di Pineto con soldi pubblici. Vi invitiamo ad andare a Silvi sud, zona Piomba, a visitare la sala polifunzionale costata circa 140 mila euro grande come il gazebo che avete nel vostro giardino (guarda la foto). Addirittura in data 10 giugno 2013 hanno chiesto di approvare un progetto dal costo di 300 mila euro per un impianto sportivo zona piomba a Silvi. Ovviamente tutto ciò sono dati presi dai bilanci. Avevano promesso posti di lavoro, ma forse intendevano il mantenimento delle loro costose poltrone. Concludiamo domandandoci: quale dev’essere la vera natura di un Area Marina Protetta? Che attività dovrebbe realmente svolgere, concreta tutela della natura o imprenditoriale con i soldi altrui?”

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