Teramo, Rifondazione Comunista torna in piazza per difendere il lavoro pubblico

Teramo. Nella mattinata di sabato 19 dicembre 2020, il Circolo di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, ha organizzato un presidio / conferenza stampa in Largo San Matteo a Teramo, davanti alla Prefettura e in concomitanza con il mercato settimanale, per presentare la campagna nazionale del partito a sostegno del lavoro pubblico.

I militanti di Rifondazione, con il Segretario cittadino Mirko De Berardinis, sono scesi in piazza nel rispetto delle norme anti-covid, allestendo uno striscione con su scritto: “C’è bisogno di più pubblico, subito! Più lavoro pubblico = più diritti”. Nel corso dell’iniziativa sono state illustrate alla cittadinanza le proposte di Rifondazione Comunista per il rilancio della Pubblica Amministrazione: basta precarietà, subito 500 mila nuove assunzioni, reinternalizzare servizi e lavoratori.

“La pandemia ha rivelato gli effetti devastanti del ridimensionamento del pubblico sulla vita delle persone e sul sistema paese. Se il naufragio non è stato totale lo si deve a ciò che di servizio pubblico è rimasto e all’abnegazione delle lavoratrici e dei lavoratori che con il loro impegno hanno sopperito alle grandi carenze strutturali e di organico prodotte da trent’anni di neo-liberismo: tagli, ridimensionamenti, privatizzazioni, riduzione di personale e stipendi, svilimento delle professionalità, delegittimazione e svalorizzazione del ruolo sociale delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici. Ciò che è stato non si deve ripetere!”, si legge nella nota del segretario De Berardinis.

“Occorre un consistente potenziamento della sanità, della scuola, dei trasporti e dei servizi alla persona utilizzando a tal fine la gran parte delle risorse del recovery fund. L’Italia ha un numero di dipendenti pubblici molto al di sotto della media europea, per questo è indispensabile colmare questo gap con 500 mila nuove assunzioni stabili. Rifondazione Comunista chiede al Governo: la cancellazione di tutte le forme di precarietà e il ripristino del contratto a tempo pieno e indeterminato come norma in tutti i comparti della P.A, stabilizzando tutti i precari a partire dalla sanità; aumenti salariali in tutti i settori della Pubblica Amministrazione; la reinternalizzazione dei servizi esternalizzati e ritorno nel Pubblico dei servizi dati in appalto con riassorbimento del Personale coinvolto”.

Rifondazione Comunista “sostiene le giuste rivendicazioni del pubblico impiego e continuerà a battersi per la valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici, perché restituire loro dignità e riconoscimento sociale significa migliorare anche la qualità dei servizi per l’intera collettività”.

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