Il Comitato Promotore Mazzini di Teramo fa sapere di aver favorevolmente accolto “l’interessamento di alcune società a voler presentare un progetto di finanza per la realizzazione del nuovo ospedale in area ex Mazzini. La proposta progettuale conferma che quanto da noi richiesto ed argomentato da più di tre anni non nasceva da strani convincimenti, ma era il frutto di puntuali ed approfonditi esami sulle dotazioni urbanistiche del sito. E’ sulla base di questo convincimento che abbiamo avanzato al Sindaco del Comune di Teramo la richiesta affinché il Consiglio Comunale riesaminasse la possibilità di inclusione dell’area ex Mazzini tra quelle da selezionare, attraverso studi di fattibilità comparati, per una collocazione della nuova struttura sanitaria”.
E ancora: “Non vogliamo contrapporci sempre e comunque alla Asl di Teramo, ma riteniamo che la notizia del project financing su Villa Mosca, come sostenuto dall’on.le Berardini, nella sostanza disattende tutte le argomentazioni profuse dagli apparati direttivi istituzionali, e portate in ripetute conferenze stampa e comunicazioni. Nel corso delle stesse è stato più volte sostenuto che, senza alcuno studio documentale, il sito proposto dai comitati civici era urbanisticamente saturo e, conseguentemente, non era possibile accogliere qualsiasi indicazione a vantaggio di quel luogo. Con la proposta in via di presentazione, la smentita è arrivata puntuale. Ora noi ci auguriamo che, come da delibera consigliare recentemente approvata, la Asl di Teramo ed il Comune esaminino in tempo debito le proposte pervenute, analizzandone i profili di merito e di fattibilità, così da permettere al Consiglio Comunale di formulare la scelta migliore per la città”.
Al parere del Comitato, si aggiunge anche il Coordinamento Comunale di Futuro In: “Da sempre abbiamo sostenuto, come gruppo politico e consiliare, la necessità di non depauperare Teramo del nosocomio, convinti anche del fatto che la vocazione sanitaria dell’area su cui sorge il Mazzini dovesse essere valorizzata ulteriormente e non abbandonata. Per dovere di cronaca e senza alcuna vis polemica ricordiamo la richiesta di referendum depositata con le altre forze di minoranza, dai nostri consiglieri comunali Maurizio Salvi e Franco Fracassa, bocciata da una maggioranza miope e troppo presa dal gioco delle parti. Ricordiamo anche la nostra proposta consiliare di inserire l’area del Mazzini tra quelle utili per l’edificazione del nuovo ospedale, cristallizzata nel novembre 2019 ed inspiegabilmente votata con estremo ritardo, nell’ottica benefici-opportunità, dopo un lungo anno di vuote riflessioni da parte della maggioranza del Sindaco D’Alberto. Stigmatizziamo pertanto l’atteggiamento del Sindaco D’Alberto e della sua maggioranza che non provvedendo rapidamente all’impegno preso nel novembre 2019 e quindi all’inserimento dell’area di Villa Mosca tra quelle possibili per l’edificazione del nuovo ospedale, hanno privato i cittadini teramani di un anno di proposte di progetto, avvantaggiando di fatto il sito di Piano D’Accio e la delocalizzazione della struttura ospedaliera. Oggi esprimiamo la nostra soddisfazione nell’apprendere che quanto dicevamo, carte alla mano, grazie all’ipotesi progettuale estesa da tecnici che come noi hanno a cuore il destino del Mazzini, si può fare. Auspichiamo a questo punto che il Comune di Teramo, la ASL e tutti gli organi di governo preposti, nel pieno rispetto di norme e procedure, producano a mezzo dei propri uffici tecnici gli studi di fattibilità ponendo le basi per l’utilizzo dell’area di Villa Mosca, già antropizzata e a vocazione sanitaria, per l’edificazione del nuovo ospedale per acuti. La città, a cui è stato impedito di pronunciarsi su un tema urbanisticamente e socialmente decisivo, desidera che l’ospedale nuovo sia ubicato a Villa Mosca, con costi inferiori rispetto all’ ipotesi di Piano D’Accio, tempi più brevi, e spazi più ampi ed idonei, sia per le attività sanitarie, sia per la dimensione economica della città di Teramo”.