Atri, San Liberatore Covid Hospital: le richieste di Pd, Articolo 1 e M5s

Atri. “Le immagini terrificanti dei maggiori Ospedali italiani sono la testimonianza delle gravi difficoltà sanitarie della seconda ondata del letale virus. Purtroppo quelle immagini non si possono circostanziare e nessuno, in questo momento, può dirsi salvo; nemmeno il San Liberatore di Atri che registra il 100% di posti occupati in terapia intensiva”, scrivono in una nota congiunta il circolo Pd di Atri, quello di Articolo 1 e il Movimento 5 Stelle.

“Per evitare sovraffollamenti degli ospedali, stanno venendo meno le due condizioni principali per evitare i contagi: l’intervento precoce atto ad evitare prognosi lunghe e nefaste e il tracciamento tempestivo, necessario ad evitare la diffusione del virus”.

“La seconda ondata pandemica era prevista in tutto il mondo. Già a Luglio, con l’approvazione del Piano Pandemico Regionale, si era stabilito che Teramo, in quanto ospedale di primo livello, sarebbe dovuto essere l’ospedale Covid di riferimento per la Provincia. Invece, anche in questa seconda ondata, la provincia di Teramo si trova ad affrontare l’emergenza in uno scenario di guerra in cui si coinvolgono gli ospedali periferici come il San Liberatore per sopperire la carenza strutturale dell’ospedale di riferimento. Capiamo l’importanza della collaborazione con le istituzioni in un momento così delicato, non riusciamo però a nascondere la nostra rabbia e sconcerto. Sconcerto perché la Asl, pur sapendo di non essere pronta, non ha preparato un “piano B” né ha denunciato le difficoltà quando era il momento (adesso è troppo facile e troppo tardi). Sconcerto per la medicina del territorio travolta: i pronto soccorso al collasso, i medici di base in serie difficoltà logistiche e relazionali, le USCA in grave ritardo ed a tratti non pervenute. Sconcerto per il mancato affidamento dell’appalto per il lotto 3 di Teramo (proprio quello che sarebbe dovuto diventare Covid), che sta causando la riconversione in covid-hospital di interi reparti e interi ospedali sacrificando la sanità ordinaria. Rabbia per il mancato rientro dell’Ospedale di Atri nel Piano Pandemico nonostante lo avessimo a più voci richiesto, nonostante le proposte e le promesse, nonostante per la seconda volta sia diventato il Covid-hospital della provincia di Teramo! Nel frattempo il San Liberatore si trova a fronteggiare l’emergenza Covid, di nuovo, senza ricevere nulla dei finanziamenti governativi. Rabbia per la mancanza di un piano di assunzioni e reclutamento straordinari, e  dell’approvvigionamento delle dosi di vaccino anti-influenzale raccomandato quest’anno dall’ Istituto Superiore di Sanità per tutta la popolazione. In compenso è stata fatta una bella campagna pubblicitaria, “Io mi vaccino”….ad avercelo il vaccino!”. Nel frattempo l’Abruzzo diventa zona rossa . Vi dice niente? Siamo in piena tempesta. Dobbiamo portare la nave in porto cercando di fare meno danni possibili. La ricetta? Sicuramente la si può trovare solo con l’ascolto di tutte le forze politiche in modo da avere chiare le istanze di tutte le fasce di popolazione”.

Noi chiediamo in primis che l’Ospedale di Atri entri subito a far parte del Piano Pandemico Regionale e si richiedano nuovi fondi per fronteggiare questa emergenza. Chiediamo inoltre le immediate dimissioni dell’attuale Dirigente Asl, Maurizio Di Giosia, in favore di un Commissario per l’emergenza con competenze epidemiologiche e gestionali necessarie a stabilire obiettivi precisi. Qualcuno che ristabilisca l’ordine e le priorità, in questo Piano Pandemico a soqquadro. Invitiamo inoltre il Sindaco Piergiorgio Ferretti a convocare con urgenza un Consiglio Comunale Straordinario sulla situazione pandemica di Atri e sulla realtà attuale del san Liberatore. Chiediamo che sia un Consiglio aperto alle parti sociali dell’ospedale e ai medici di base in modo da permettere di avere una visione completa della situazione, evidenziare i punti deboli, discutere e programmare le giuste azioni da intraprendere e le necessarie richieste da avanzare”.

Oggi il PD, Articolo 1 e il Movimento 5 Stelle di Atri, “consapevoli della difficile situazione, hanno deciso di far prevalere le ragioni comuni rivolgendo un invito all’ascolto e al coinvolgimento delle opposizioni al fine di prendere decisioni che diano un messaggio chiaro ai cittadini e inviino richieste decise ad Asl e Regione”

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