Teramo, la polizia a scuola per parlare di bullismo e cyberbullismo

Ieri presso l’I.I.S. “Alessandrini-Marino” di Teramo, nell’ambito della V Edizione del Progetto “PretenDiamo la Legalità” per l’a.s. 2021-2022, è intervenuta la Questura di Teramo Divisione Anticrimine nelle persone del Primo Dirigente della Polizia di Stato, dott.ssa Mariapia Marinelli, e del Sovrintendente Angela Vendittelli per un incontro sulla tematica dei fenomeni del “Bullismo e Cyberbullismo”.

L’incontro si è aperto e concluso con i saluti istituzionali da parte della prof.ssa Amalia Savini, Collaboratrice del Dirigente Scolastico, prof.ssa Stefania Nardini, assente per altri impegni istituzionali, e contemporaneamente moderato dalla prof.ssa Selene Pallotta, in qualità di Referente per il Bullismo e Cyberbullismo dell’Istituto.

I temi portanti affrontati durante l’incontro sono stati, appunto, il Bullismo e Cyberbullismo, fenomeni che proprio per il loro dilagare rappresentano ormai alcune delle “piaghe della società” attuale. Proprio per questo motivo, la dott.ssa Marinelli e il Sovrintendente Vendittelli non solo hanno ricordato cosa si intende per questi fenomeni, ma soprattutto hanno precisato, attraverso slides e filmati dedicati, i “sintomi” che contraddistinguono la vittima e il bullo al fine di riconoscere l’accadimento del fatto. Con le stesse modalità di presentazione degli argomenti hanno sottolineato che ormai questi fenomeni sono riconosciuti a livello di Legge come reati concreti e che, per questo motivo, producono effetti di imputabilità e conseguente sanzione penale a chi commette il fatto già a partire dai 14 anni.

Parallelamente alla presentazione dei fenomeni, sono state riportate varie tipologie di contrasto agli stessi. In primo luogo, sicuramente e più volte ribadito durante l’incontro, l’importanza del “coraggio di parlare” sia se si è vittime o se si è testimoni. Le modalità sono diverse. La prima e, certamente, la più coraggiosa, è quella di rivolgersi alla Questura al fine di sporgere denuncia. Contemporaneamente è possibile segnalare, senza arrivare alla vera e propria querela, episodi di Bullismo o Cyberbullismo rivolgendosi sempre alla Questura al fine di produrre unammonizione del Questore, atto che, ovviamente se non rispettato, prepara la strada per un’eventuale conduzione d’indagini e quanto poi si renderà necessario dal proseguire dei fatti fino ad arrivare alla Magistratura. Esiste, poi, un’App chiamata YouPol che permette ai cittadini, anche in concomitanza con l’emergenza COVID-19, di mettersi in contatto, anche in modo anonimo, con le Sale Operative delle Questure per segnalare situazioni di disagio, trasmettere messaggi e immagini, soprattutto in termini di Bullismo, droga, violenza domestica e altri reati.

La dott.ssa Marinelli, inoltre, ha ricordato e sottolineato, che sicuramente i giovani di oggi godono di un’evoluzione della tecnologia che permette loro un uso massiccio dei social network, di funzionalità tecnologiche legate a istituzioni che fino a poco tempo fa prediligevano altre vie di utilizzo (ad. esempio: bancomat, postamat, abbonamenti on-line,), un’evoluzione che se da un lato facilita e velocizza l’utilizzo di alcuni canali, dall’altro lascia traccia di dati che permette alle forze dell’ordine una altrettanto veloce rintracciabilità di chi, eventualmente, commette reato e, magari, anche di fronte all’evidenza dei fatti nega quanto accaduto, aggravando di conseguenza la propria posizione con l’accusa di falso.

A conclusione degli incontri, le due rappresentanti della Questura, hanno proiettato due video sulla tematica della violenza di genere e domestica, tematica altrettanto forte e sentita come quella del Bullismo e Cyberbullismo. Anche qui, le raccomandazioni della Dirigente Marinelli sono state le stesse: avere il coraggio di parlare sia se si è vittime che testimoni, ricordando che “se si vuole bene, non si può fare del male”.

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