Teramo, “In provincia chieste 54 immissioni per la scuola ma la necessità è di 160”

“In provincia di Teramo sono previste solo 54 immissioni in ruolo di assistenti amministrativi, assistenti tecnici e collaboratori scolastici, ma la disponibilità è decisamente superiore”.

A dirlo la Flc Cgil Teramo.

“Infatti sono 160 i posti che potrebbero essere destinati a contratti a tempo indeterminato. Nessun contratto a tempo indeterminato ci sarà  per i direttori dei servizi generali amministrativi (DSGA). La graduatoria abruzzese è esaurita e il concorso non è stato bandito. Saranno ricoperti temporaneamente dai sostituti facenti funzioni. Si tratta di un altro pasticcio dovuto a approssimazione e idea di risparmiare”.

Di seguito la tabella con i pochi contratti a tempo indeterminato in provincia di Teramo (tra parentesi i posti disponibili per i ruoli):

“Già dai primi di luglio le scuole della provincia hanno comunicato all’Ambito territoriale provinciale che l’organico dato non consentirà di garantire un’adeguata organizzazione. Numerose sono le scuole  che, avendo tanti plessi (fino a 18), non hanno il personale sufficiente per garantire l’accoglienza, la vigilanza e la collaborazione al settore amministrativo. Le segreterie scolastiche sono sguarnite mentre gli adempimenti sono aumentati. Si continua a non fornire personale per i laboratori negli Istituti comprensivi. Le immissioni in ruolo sono insufficienti, perché rimpiazzano solo i pensionamenti. Ci troviamo di fronte a uno scarto rilevante  dei posti  dati in ruolo che, come ogni anno, sono di molto inferiori rispetto a quelli che restano liberi e che dovranno essere dati a supplenza, alimentando le difficoltà organizzative  e funzionali, oltre la precarietà del lavoro e delle persone”.

E infine: “Tutte le scuole della provincia hanno richiesto personale in più. Ma hanno ricevuto solo briciole da parte dell’amministrazione. Sollecitiamo l’Ufficio scolastico regionale ad autorizzare le richieste fatte dalle scuole. Sarebbe un piccolo ristoro per programmare l’attività didattica per il prossimo anno scolastico 2022 – 23 in maniera ordinata, ricordando che la pandemia non è finita e che l’accoglienza non può essere scaricata sulla buona volontà dei singoli, che hanno  un impegno lavorativo di  6 ore e non indefinito”.

 

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