Teramo. Non si fa attendere la replica di CGIL CISL e UIL all’attacco mosso ieri dal locale sindacato delle professioni infermieristiche. E, nella spiegazione del concetto non si sono limitati nemmeno nella forma, semplificata, “per venire incontro alle capacità mentali della Segreteria del Nursind di Teramo”.
“Fase di contrattazione. La Asl di Teramo ha due sacchetti: il sacchetto A contiene 100 € per pagare 100 obiettivi che i suoi dipendenti devono raggiungere; il sacchetto B contiene 100 € per pagare 100 ore di straordinario che suoi dipendenti devono fare, totale 200€. I due sacchetti sono comunicanti perché, se per esempio non utilizzi tutte le ore di straordinario, quello che risparmi lo puoi usare come produttività. Questo metodo, oltre che da CGIL CISL UIL, è stato sottoscritto anche dai rappresentanti Nursind, componenti la RSU della Asl, nella seduta di contrattazione decentrata del 14/03/2019, citata nella nota della segreteria provinciale Nursind”, sottolineano le segreterie territoriali.
“Fase di liquidazione. Il 18/06/2019 La Asl di Teramo comunica: abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi quindi dal sacchetto A devono uscire 100€; dal sacchetto B dovrebbero uscire 170€ perché qualcuno ha autorizzato straordinari, non per 100 ore ma per 170. Totale 270€. Allora FP CGIL – CISL FP – UIL FPL hanno chiesto alla ASL: “come e dove intendete trovare le risorse per pagare la differenza tra quanto contrattato e quanto in realtà dovuto?” Stessa domanda non ci risulta essere stata formulata dai rappresentanti del Nursind. Soluzione proposta dalla Asl non paghiamo tutti e 100 gli obiettivi della produttività.
FP CGIL – CISL FP – UIL FPL dicono “non scherziamo, impegnatevi a trovare i soldi per pagare sia la produttività che lo straordinario” ed indicano una possibile soluzione: battere cassa alla Regione a cui la Asl di Teramo ha restituito oltre un milione di euro”.
“Dal 18 giugno 2019 non abbiamo risposta da parte della Asl”, continuano i sindacati. “Nel frattempo interviene il Nursind attaccando CGIL CISL UIL accusandoli di, non si capisce di preciso di quale “danno la triplice avrebbe procurato alle lavoratrici e ai lavoratori”. Ricordiamo al Nursind, che la controparte dell’azione sindacale è la Asl, che oltre ad essere il datore di lavoro, è anche il soggetto che ha i lacci dei due sacchetti di cui sopra. Si preferisce attaccare i sindacati e non il datore di lavoro. Attacco che arriva dopo quello sui turni e sulle prestazioni orarie aggiuntive, questioni risoltesi in maniera migliorativa per le lavoratrici e i lavoratori della Asl di Teramo rispetto al passato, grazie alla contrattazione nazionale e decentrata, delle quali il Nursind non è titolare”.
E, portandosi alla conclusione, aggiungono: “Temiamo che i vertici del Nursind non abbiano compreso la reale portata della situazione, non abbiano idee su come risolvere la situazione e, non sapendo come giustificarsi con i propri iscritti per le settimane di silenzio intercorse dalla data di comunicazione della ASL a quando hanno proferito parola sulla vicenda, hanno la necessità di dimostrare di essere attivi su questa tematica scegliendo la scorciatoia di attaccare noi e non proponendo alcuna soluzione.
Nel ricordare che i datori di lavoro non hanno necessità di soccorsi per affermare le proprie prerogative, FP CGIL – CISL FP – UIL FPL continuano a chiedere che ai dipendenti della Asl di Teramo venga pagato tutto il dovuto e stanno calendarizzando assemblee da svolgere nei presidi ospedalieri e territoriali per la proclamazione di un eventuale stato di agitazione. Non ci interessa la compiacenza della direzione generale, ci interessa la tutela dei diritti dei lavoratori”; concludono i sindacati.