Teramo. Dopo i casi di una bimba di dieci anni e di un bimbo di nove, morti per un tragico e folle gioco sul social network TikTok, molto in voga tra i ragazzi, il mondo della politica ha compreso che era giunto il momento di intervenire per scongiurare il verificarsi di nuovi casi analoghi a quelli sopra citati, che hanno coinvolto i due bambini.
“Purtroppo – afferma Monica Brandiferri, Responsabile provincia di Teramo del Dipartimento Pari Opportunità Famiglia e Valori non negoziabili di Fratelli d’Italia – il mondo virtuale, visto sempre più dai ragazzi come una valvola di sfogo alla luce dell’isolamento e delle restrizioni causa pandemia, induce i ragazzi e le ragazze a cimentarsi in situazioni estreme e, quindi, a spingersi nella ricerca del rischio, nella spettacolarizzazione e nell’emulazione utilizzando strumenti come TikTok. Un importante Disegno di Legge, che vede come firmataria tra gli altri anche la Senatrice Isabella Rauti, Responsabile nazionale del Dipartimento Pari Opportunità Famiglia e Valori non negoziabili di Fratelli d’Italia, è stato presentato in Senato con l’obiettivo di arginare la diffusione di giochi, sfide o altre forme di istigazione diretta o indiretta dei minori a condotte violente, autolesioniste o peggio di suicidio. La legge attuale lascia esenti da pena i gestori delle piattaforme social che di fatto, omettendo colposamente i dovuti controlli, permettono la circolazione dei contenuti istigatori. Questo Disegno di Legge risponde, dunque, alla necessità di garantire la giusta pena a chi dolosamente o colposamente metta a rischio la vita o la salute di giovani e giovanissimi”.
“Il Disegno di Legge presentato in Senato – afferma la Coordinatrice di Fratelli d’Italia della provincia di Teramo Marilena Rossi – rappresenta un passo importante per tutelare i ragazzi in quanto prevede la sanzione a carico degli amministratori di strumenti informatici o telematici che omettano i dovuti controlli al fine di impedire la diffusione di contenuti che istighino alla violenza o all’autolesionismo ovvero ancora al suicidio. Questo Disegno di Legge va a colmare una evidente lacuna normativa consistente nella mancata previsione dell’istigazione all’autolesionismo e prevede una forma aggravata di istigazione o apologia, finalizzata alla commissione di atti di violenza o autolesionismo da parte dei minorenni oltre che un aumento di pena per l’istigazione al suicidio per mezzo di strumenti informatici o telematici. In tal modo si va a tutelare anche i genitori, troppo spesso distratti, che si accorgono dell’emergenza quando ormai la tragedia è compiuta”.