Teramo, emergenza abitativa: proposta la creazione di un dormitorio comunale

Teramo. Si è tenuto lo scorso lunedì, 23 novembre, in via telematica, l’ incontro dell’Osservatorio Permanente per il Diritto alla Casa al quale hanno partecipato gli enti preposti – Comune di Teramo e Ater – che hanno aderito all’iniziativa riconoscendo a questo strumento, promosso dallo Sportello Sociale USB, l’importanza che il diritto alla casa merita.

“Il Comune e l’Ater”, si legge in una nota di resoconto, “hanno fornito i dati in loro possesso e il quadro delle unità abitative è risultato, tuttavia, incompleto. Abbiamo, perciò, richiesto una mappatura reale del patrimonio edilizio residenziale pubblico, così da comprendere l’effettiva disponibilità di alloggi e il quadro completo degli interventi edilizi per rendere fruibili le unità immobiliari al momento non assegnabili, perché necessitano di lavori di ristrutturazione. La Dott.ssa Ceci, direttrice dell’Ater, si è resa subito disponibile per una ricognizione e verifica di ulteriori 10 unità, da destinare successivamente al Comune”.

Per quanto riguarda via Longo, “l’intervento del consigliere Speca ha aperto uno spiraglio per la riqualificazione del quartiere e degli immobili mantenendo una vocazione sociale ma, consapevoli dei tempi e delle lungaggini burocratiche, restiamo in attesa di vedere la concretizzazione delle opere in programma. Abbiamo chiesto di effettuare un sopralluogo nei padiglioni abitati, in modo da accertare se vi siano appartamenti già abitabili e da assegnare a nuclei famigliari in stato di necessità. Non è accettabile che la gente dorma per strada se ci sono case libere!”, continua la nota dello Sportello Sociale Usb – Centro Politico Comunista Sandro Santacroce.

A questo proposito, “la Dott.ssa Ceci ci ha riferito, suscitando un amaro sconcerto, che diverse case di proprietà dell’ente a canone concordato sono libere perché risulta comunque elevato e, quindi, non ci sono famiglie disposte a stipulare contratti di locazione. Abbiamo sollecitato con forza la convocazione di una riunione tra i sindacati inquilini e i proprietari per concordare nuovamente un canone corrispondente alle reale condizione delle famiglie. Il Comune si è reso disponibile ad un incontro tra le parti, che si terrà tra il 14 e il 21 dicembre”.

E ancora: “Questa questione avrà anche un risvolto politico: è importante e improrogabile che si intervenga a livello regionale, aggiornando la normativa sull’edilizia pubblica, e fare in modo che le gli alloggi a canone concordato non locati vengano convogliati nel circuito degli alloggi a canone sociale. Abbiamo, infine, proposto di creare a Teramo un dormitorio comunale che funga da riparo per i più vulnerabili, in modo da evitare il ripetersi di situazioni come quelle viste negli ultimi giorni. C’è un progetto embrionale che l’assessore De Sanctis ha illustrato, e c’è anche l’idea di utilizzare un immobile vuoto di via Fonte Regina per questo scopo”.

L’Osservatorio Permanente per il Diritto alla Casa “è riconosciuto e si conferma uno strumento essenziale, per quanto non previsto da nessuna norma, per stimolare l’azione amministrativa sull’emergenza abitativa. Lavoreremo per calendarizzare gli appuntamenti futuri e per garantire a tutte e tutti il diritto ad avere un luogo sicuro dove costruire il proprio futuro”.

 

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