Teramo dice addio a Don Enzo Chiarini, missionario teramano nonchè fondatore della Onlus “Dapadu” (letteralmente ‘dalla parte degli ultimi’) che opera in Burundi.
E’ proprio nella terra in cui portava il suo aiuto che è deceduto nelle scorse ore a causa di un malore, probabilmente un infarto.
Don Enzo è nato ad Isola del Gran Sasso e ha dedicato tutta una vita al prossimo: quasi cinquant’anni trascorsi nel cuore dell’Africa, nella regione della Ryarusera, dove ha trovato subito l’accoglienza del popolo locale.
Il cordoglio del Sindaco D’Alberto. La notizia della morte di don Enzo Chiarini mi lascia sgomento. E’ difficile pensare che un uomo pervaso da tanta vitalità e tanta passione, sia improvvisamente scomparso, lasciando davvero un vuoto che difficilmente potrà essere colmato. I tratti del suo impegno sono stati la gratuità, la disponibilità, l’accoglienza, il senso di fratellanza; e in questo, da decenni, don Enzo è stato anche precursore dei tempi, anticipando con la sua opera caritatevole ciò che ora tutti siamo chiamati a fare, su diversa scala. Rivolgo ai familiari di don Enzo, in particolare a Piero, i miei sentimenti di vicinanza, e indirizzo al Vescovo Mons. Lorenzo Leuzzi e alla comunità diocesana tutta, la condivisione del dolore da parte dell’amministrazione comunale e della intera città di Teramo.
Anche la Provincia di Teramo si unisce al lutto per la scomparsa del parroco. Perdiamo un padre spirituale, un uomo che ci ha insegnato che con la fede e la tenacia, nessun obiettivo è impossibile. Un maestro di vita che ha accolto e “allevato” tanti figli, creando un ponte ideale fra la comunità teramana e l’Africa – dichiara il presidente Diego Di Bonaventura – Lascia un vuoto incolmabile ma il suo esempio, le sue parole e soprattutto le sue azioni non saranno dimenticati. Don Enzo è riuscito nella difficile opera di coniugare l’impegno civico con quello pastorale: tanti teramani e abruzzesi lo hanno raggiunto in Africa e hanno scoperto un mondo ricco di potenti e positive emozioni. Alla famiglia Chiarini il mio abbraccio e quello dell’intera Provincia.