Teramo, detenuto dà fuoco alla cella ed aggredisce agenti: “Serve il taser”

Nel pomeriggio di oggi un detenuto italiano A.D.G., per futili motivi, ha dapprima dato fuoco alla cella creando panico all’interno della sezione poiché il fumo acre del materasso e suppellettili bruciati ha invaso l’intero reparto, e successivamente ha aggredito il personale di polizia penitenziaria accorso a soccorrerlo.

A farlo sapere Giuseppe Pallini, segretario provinciale del Sappe Teramo.

L’uomo “ha sferrato un violento pugno al volto di un agente che ha dovuto far ricorso alle cure presso il pronto soccorso dell’ospedale. Il Sappe esprime la solidarietà e di una pronta guarigione al collega aggredito e rimarca ancora una volta il problema dei detenuti psichiatrici che non sono gestibili all’interno di un carcere che sono già polveriere pronte ad esplodere per il sovraffollamento e coesistenza di detenuti di differenti fede religiosa e cultura”.

E ancora: “Quest’aggressione poteva essere evitata se solo il personale di polizia penitenziaria fosse stato dotato della pistola taser. Tutti gli altri corpi di polizia c’è l’hanno tranne la polizia penitenziaria”.

Roberto Cerquitelli, FP CGIL Teramo, “esprime la propria solidarietà al lavoratore e rivendica opportuni interventi tesi ad evitare possibili reiterazioni, in considerazione di una significativa presenza di detenuti affetti da problemi psichiatrici. La scorsa domenica, un altro detenuto ebbe ad aggredire fisicamente un suo compagno di detenzione, con consequenziale prognosi di trenta giorni”.
“Da tempo, come organizzazione Ssndacale, lanciamo gridi di allarme  per i continui disagi che si registrano in diversi Istituti abruzzesi – continua Giuseppe Merola, FP CGIL Abruzzo Molise – L’ Istituto di Teramo presenta un notevole sovraffollamento della popolazione detenuta che poi si riverbera sul regolare andamento generale ed assetti organizzativi. Bene perequare le vacanze organiche, ma occorrono riflessioni politico-istituzionali più ampie che assicurino tutela e sicurezza per il personale, nonché idonee condizioni di vivibilità per i detenuti”.
“L’Amministrazione Penitenziaria deve tracciare delle urgenti progettualità rispetto alla gestione degli Istituti Penitenziari del Paese – conclude Mirko Manna, FP CGIL Nazionale –  Non è più tollerabile ed accettabile che, quotidianamente, si registrino eventi critici nefasti per lavoratrici e lavoratori. È tempo di agire”.
Sull’argomento è intervenuto anche il segretario territoriale UILPA P.P. di Teramo, Marco Graziano: “Nel carcere di Castrogno abbiamo una carenza di personale che si attesta sulle 50 unità ed il prossimo arrivo di 20 nuovi agenti non potrà migliorare la drammatica situazione lavorativa nell’istituto. Adesso più che mai è urgente più che mai mettere al centro dell’attenzione il problema delle condizioni lavorative indegne dei servitori dello Stato, non è accettabile che si possa rischiare quotidianamente la vita nella più completa indifferenza delle istituzioni”.

 

“Vale la pena ribadire che a Teramo la situazione è aggravata, se possibile, dalle scelte discutibili dell’amministrazione che tende a concentrare in istituti di provincia detenuti affetti da problemi psichiatrici, ad oggi – aggiunge il segretario generale regionale Ruggero Di Giovanni  nel carcere di Teramo sono assegnati più di 20 detenuti con problemi psichiatrici e da alcune indiscrezioni pare siano in arrivo altri 15 detenuti  “problematici”. Negli ultimi mesi abbiamo assistito inermi ad almeno 4 aggressioni ai danni dei Poliziotti penitenziari, in media un episodio grave ogni due mesi, e questo senza contare i tentativi di rivolta dello scorso inverno e gli svariati gli episodi di aggressione verbale a danno degli agenti di polizia penitenziaria in forza presso questo istituto”.

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