Teramo, al via una mappatura delle scarpate

La Giunta municipale di Teramo, su proposta dell’assessore Stefania Di Padova, ha approvato oggi una convenzione con il Dipartimento di Ingegneria e Geologia dell’Università Degli Studi “ G. D’annunzio” di Chieti-Pescara per  la realizzazione di uno studio del territorio comunale ai fini dell’aggiornamento degli strumenti urbanistici vigenti. In particolare, l’intesa, recependo una indicazione specifica della Regione Abruzzo, è finalizzata alla rilevazione delle scarpate, le rotture naturali del pendio che determinano non di rado serie problematiche di carattere idrogeologico.

I termini della collaborazione prevedono attività di collaborazione e supporto scientifico all’amministrazione per la trasposizione delle scarpate sul PRG; la valutazione delle istanze private e pubbliche relative ad aree interessate dalle scarpate stesse; l’aggiornamento degli studi geologici del territorio comunale finalizzata alla Variante Generale del PRG; il supporto per la valutazione delle eventuali osservazioni che perverranno da parte di terzi.

Infine, la convenzione sancisce la partecipazione degli specialisti ad incontri, anche pubblici, di condivisione e illustrazione dell’attività. 

“Si tratta di una attività particolarmente importante – sottolinea il sindaco Gianguido D’Alberto – che colma una lacuna e consente di monitorare e registrare il territorio, come ormai improcrastinabile. Abbiamo visto, negli ultimissimi anni, che proprio la mancanza di una conoscenza precisa e dettagliata di questi elementi del terreno, ha alimentato le criticità causate dagli stessi. Abbiamo affidato l’incarico ad una Università perché l’ente non dispone di personale con adeguata formazione tecnico/scientifica in quanto al suo interno non è presente la figura di un geologo; questo, in ogni caso ci garantisce sulla competenza di chi provvederà allo studio.  Un monitoraggio così dettagliato del territorio è aspetto fondamentale, anche in chiave di prevenzione e attivazione degli interventi che consentano di contrastare il fenomeno del dissesto idrogeologico. Insomma, abbiamo dato il via ad una attività assolutamente necessaria, che avrà ricadute sicuramente positive”. 

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