Sant’Egidio, distributore gas metano negato: Comune condannato dal Consiglio di Stato

Sant’Egidio alla Vibrata. Un nuovo debito si profila all’orizzonte per le casse comunali.

 

A prefigurare questo scenario è Alessandro Forlini, capogruppo di Centrodestra per Sant’Egidio, alla luce di una recente sentenza del Consiglio di Stato.
“La prossima amministrazione dovrà fronteggiare l’ennesimo danno economico frutto dell’impreparazione dell’amministrazione Romandini, ” sottolinea Forlini.

La vicenda. Nel 2019 una società aveva presentato una richiesta di realizzare un impianto di distribuzione distribuzione di gas metano e di punti di ricarica elettrica, in viale Kennedy.
Il Comune, all’epoca, non aveva rilasciato l’autorizzazione supportao nella scelta anche dal parere della commissione edilizia.
“Cosa grave perché il Comune”, prosegue Forlini, “si ergeva impropriamente ad arbitro assoluto, utilizzando in modo distorto i propri poteri di pianificazione urbanistica.
Ha negato un diritto sancito dallo Stato Italiano, e una grande opportunità di sviluppo per il territorio”.

E questo lo ha riconosciuto il Consiglio di Stato con una sentenza dello scorso 14 marzo, certificando quanto l’operato dell’amministrazione Romandini, sia contrario alle norme di legge.

Il debito. “Il risarcimento danni derivante da questa sentenza di cui si saprà a breve l’importo, comporterà per i prossimi anni debiti per il Comune, dei quali la prossima amministrazione dovrà gestire gli effetti negativi. Per il momento il Comune è stato condannato a pagare le spese processuali di primo e secondo grado di 8000 euro più il costo del legale.

“Per l’ennesima volta,- afferma Forlini- Romandini e Co, si dimostrano capaci esclusivamente di arrecare danni ai cittadini, sulle orme di quanto già fatto in passato dalle amministrazioni di sinistra.

Un ulteriore tassello che va ad arricchire un curriculum fatto di aumento delle tasse e delibere assurde come quella dell’abbaio dei cani.
Mancava l’ andare contro alle imprese che vogliono investire nel territorio, per poi scaricare i danni della propria impreparazione ed arroganza sulle tasche dei cittadini.
Oltre questo, non c’è null’altro di cui parlare, e per tanto ci rimane difficile anche contribuire in maniera costruttiva”.

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