Roseto, insulta l’amica anche con lettere ai parenti: divieto di avvicinamento per un giovane

Roseto. Nella serata di ieri personale del Commissariato Polizia Stradale di Atri ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di un 33 enne rosetano, resosi responsabile di atti persecutori nei confronti una donna di 54 anni

Il provvedimento, emesso dal GIP., Lorenzo Prudenzano, su richiesta del PM, Enrica Medori, è scaturito da una veloce e tempestiva attività di indagine condotta da personale del Commissariato all’indomani della denuncia presentata dalla vittima pochi giorni fa.

La donna, dopo due anni di continue molestie da parte del suo aguzzino, concretizzatesi in appostamenti, pedinamenti e messaggi offensivi continui ed esasperanti nei suoi confronti, spinta dal timore e dal senso di prostrazione che stava vivendo, si era finalmente decisa a raccontare tutto ai poliziotti del Commissariato di Atri, riscostruendo anni di persecuzioni subite, di timori e ansie che l’avevano costretta a cambiare radicalmente le sue abitudini di vita.

Le scuse per incontrarla a casa e le continue richieste di fidanzamento di quello che lei un tempo considerava un amico si erano trasformate, nell’arco di un anno, in inseguimenti in auto e in centinaia di messaggi di insulti, anche sui social network, e di lettere volgari fatte pervenire dal suo aguzzino finanche ai parenti della donna, oltre che, in una occasione, nel danneggiamento della sua autovettura.

I rifiuti della donna di allacciare una relazione sentimentale con il giovane avevano, infat-ti, ingenerato una reazione sempre più violenta dell’uomo, che non appena incontrava la sua vittima, anche in luoghi pubblici, non desisteva dall’insultarla e dal minacciarla per il solo fatto che la donna non avesse voluto iniziare una relazione sentimentale con lui.

Le risultanze delle attività di indagine condotta dai poliziotti attraverso anche l’assunzione di prove testimoniali e la raccolta di numerosi messaggi pervenuti alla vittima e ai suoi familiari, sono state condivise dall’Autorità Giudiziaria, che tempestivamente ha emesso nei confronti del 33enne un’ordinanza di applicazione del divieto di avvicinamento alla donna nei luoghi dalla medesima frequentati, con le prescrizioni di mantenere una distanza di 500 metri dalla vittima e divieto di contattarla con qualsiasi mezzo.

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