Roseto, in classe con plaid e borse d’acqua calda. Gli studenti del Saffo scendono in strada NOSTRO SERVIZIO/FOTO

Roseto. A scuola con il plaid e con le borse d’acqua calda perché i termosifoni, che dovevano essere accesi già dallo scorso primo novembre, sono rimasti spenti per troppo tempo.

 

Tutta colpa della Provincia di Teramo secondo gli studenti che frequentano il Liceo Saffo di Roseto, indirizzo linguistico, economico-sociale e scienze applicate, che questa mattina hanno scioperato per protestare contro chi era a conoscenza del problema ma a distanza di giorni non lo ha risolto. Ragazzi che nel frattempo hanno dovuto svolgere le attività didattiche in aule gelide.

 

C’è chi alla fine si è anche ammalato. Gli studenti non hanno mollato, appoggiati anche dai loro insegnanti. Sono scesi in strada. Del resto fuori la temperatura era certamente più gradevole che in classe. Paradossalmente in tarda mattinata è stata accesa la caldaia. Eppure nessun tecnico si è presentato per riparare il guasto.

 

Forse bastava toccare un interruttore per non lasciare gli studenti al freddo che per rivendicare il diritto di svolgere le lezioni al caldo hanno dovuto scioperare.

 

La replica della Provincia. Sulla situazione evidenziata dagli studenti interviene il vice-presidente della Provincia, Alessandro Recchiuti, che fa alcune specifiche. “Non è vera la circostanza che la Provincia è assente su questa tema”, sottolinea, ” anche perchè esiste un problema di natura tecnica per il quale si sta lavorando da alcuni giorni. Tutto nasce dalle anomalie della caldadia, ma è pur vero che la soluzione oltre alla Provincia spetta anche alle suore proprietarie dello stabile, per il quale paghiamo un canone di locazione”.

Tra le soluzioni da risolvere esistono anche le utenze arretrate che devono essere sanate e la volontà di lavorare ad un nuovo polo scolastico. ” A breve sarà convocato un tavolo”, chiosa Recchiuti, ” necessario per iniziare a pianificare un nuovo edificio capace di raggruppare tutte le sedi del liceo dislocate sul territorio e per le quali la Provincia sostiene spese importanti”.

 

 

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