Rigenerazione urbana comuni abruzzesi esclusi: quello di Alba-Controguerra-Torano al primo posto

Alba Adriatica. La rigenerazione urbana non si ferma in Abruzzo. Quella che potenzialmente era, e resta, un’occasione quasi unica per riqualificare zone centrali delle cittadine, resta al momento solo nel libro dei sogni.

 

Nella graduatoria diffusa sul piano di rigenerazione urbana, nell’ambito del Pnrr, nessuno dei 170 progetti presentati dalle municipalità abruzzesi è tra quelli finanziabili. A fare man bassa dei fondi sono stati soprattutto le regioni del sud, anche alla luce di quelle che erano i criteri previsti dal bando. Ma a restare a bocca asciutta sono i comuni abruzzesi, con popolazione superiore ai 15 mila abitanti (molti hanno formato un’associazione tra loro) che non rientrano tra quelli finanziabili.

 

Nonostante la qualità delle progettualità presentate al momento tutti sono rimasti a bocca asciutta. Tra questi alcuni della Val Vibrata, per esempio. Il progetto che nell’elenco figura al primo posto tra quelli abruzzesi, è quello presentato in associazione tra Alba Adriatica, Controguerra e Torano Nuovo (con Controguerra capofila) per 5milioni di euro Alba Adriatica per piazza del Popolo (2milioni), Controguerra per piazza del Commercio (1,5 milioni), mentre a Torano Nuovo piazza Madonna delle Grazie e anche largo San Flaviano (1,5 milioni).

 

Nell’elenco anche Martinsicuro, Sant’Egidio (con Sant’Omero e Colonnella) e i progetti di Nereto, Tortoreto e Corropoli, in posizione più defilata. Ovviamente, anche alla luce della graduatoria abruzzese del piano di rigenerazione urbana, c’è una malcelata amarezza per l’esito del bando. E la situazione, comunque, è avvertita. A tal proposito, in giornata Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci, ha preso una posizione molto chiara al riguardo.
“Mi faccio portavoce dello sconcerto e delle proteste che provengono da Sindaci e Anci regionali di
varie parti d’Italia dopo la pubblicazione della graduatoria relativa alla bando sulla rigenerazione che riguarda anche i
comuni inferiori a 15.000 abitanti beneficiari del finanziamento di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale”.

“La graduatoria dei Comuni che riceveranno le risorse – continua Decaro, “e’ stata compilata utilizzando, tra gli altri criteri, un indice di vulnerabilita’ sociale che l’Anci ha gia’ piu’ volte segnalato come non rispondente alla realta’ dei nostri territori. Questo ha causato l’esclusione dall’assegnazione delle risorse di intere regioni del Paese e di Comuni che hanno elaborato ottimi progetti di rigenerazione urbana creando disparità che sembrano incomprensibili anche all’interno degli stessi territori: questo noi lo consideriamo inaccettabile”. “Al nuovo governo e al parlamento – conclude il presidente dell’Anci – chiederemo di intervenire per sanare questo vulnus e per reperire ulteriori risorse in favore di progetti che meritano di essere realizzati”.

 

L’ELENCO COMPLETO

 

rigenerazione urbana abruzzo

 

 

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