Martinsicuro, vicenda Il Grillo. La proprietà: appello al sindaco per trovare una soluzione

Martinsicuro. Revocare subito l’ordinanza di demolizione di alcune volumetrie e poi trovare un accordo. Utile per evitare, forse, un fallimento della società, ma al tempo stesso per spianare la strada ad un importante investitore che potrebbe dischiudere prospettive occupazionali interessanti per il territorio.

 

E’ una sorta di appello quello che Giulio Accorsi, amministratore unico della società Grillo Centro Affari di Villa Rosa di Martinsicuro, lancia all’amministrazione comunale. Al sindaco Massimo Vagnoni in maniera particolare per sbloccare una situazione al limite del paradosso, tipiche di un sistema, quello italiano, che certe volte disegna percorsi dai quali uscirne indenni è quasi impossibile.

 

La vicenda è nota e si trascina da anni. Almeno tre lustri, nel corso dei quali il centro affari Il Grillo, all’innesto tra la Statale 16 e la 259, ha preso forma. Poi la revoca, parziale, di una concessione edilizia rilasciata dal Comune ai vecchi titolari dell’area, che forse non poteva essere licenziata così come è stato fatto. E l’avvio di un percorso ad ostacoli, soprattutto per l’imprenditore. Tra sequestri, cause penali (vinte) e un giudizio amministrativo, invece, che in parte ha detto il contrario.

 

Questa mattina l’amministratore unico della società Giulio Accorsi ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha ripercorso anni di cause e carte bollate. Con investimenti che rischiano di andare in fumo (così come la trattativa con un grande gruppo nel campo dei servizi alla persona per rilevare una parte degli immobili) e con un accordo, proposto alle varie amministrazioni che si sono succedute, ma senza arriva ad una sintesi.

 

Da opzioni di traslazioni di volumetrie con altre zone (area dell’area archeologica di Castrum Truentinum), ma la situazione è di stallo. ” Nel corso di questi 15 la società che rappresento”, sottolinea Giulio Accorsi, si è sentita tradita dalle varie amministrazioni che si sono succedute, quasi fosse una punizione per aver investito sul territorio. La società ha acquisto un progetto da terzi, approvato dal Comune e tutto è stato realizzato in sintonia con quelli che erano i titoli concessori (sentenza della Corte d’Appello del 2015, ndr) ottenuti”. Poi di recente è arrivata l’ordinanza del Comune che chiede la demolizione di 8mila metri quadrati di superficie. La società entro la settimana presenterà un ricorso al Tar, ma stante la situazione di stallo di fronte alle proposte avanzate, si profila anche una maxi-richiesta di risarcimento danni.

 

In passato era di 28milioni, ora la cifra potrebbe salire e non di poco. ” Viene da chiedersi”, prosegue Accorsi, ” per quale motivo il Comune di Martinsicuro, in un momento di tale crisi economica, rifiuta opportunità importanti per dare sviluppo e lavoro al territorio. Disattendendo peraltro le sentenze pregresse e accollandosi anche possibili implicazioni negative anche in termini giudiziari?”. A dare un sostegno alla battaglia dell’imprenditore, in conferenza stampa, era presente anche Domenico Di Matteo, presidente del Comitato Civico Val Vibrata-Monti della Laga. ” Faccio appello al sindaco di Martinsicuro Massimo Vagnoni”, spiega, ” persona sempre attenta al territorio che amministra di trovare una soluzione che possa essere utile per tutti. Evitare ulteriori contenziosi, anche per le casse comunali, ma al tempo stesso favorire anche un importante investimento da parte di un gruppo nazionale che potrebbe assicurare oltre 100 posti di lavoro per l’intera Val Vibrata. Sono convinto che ci siano i margini per sbloccare tutto l’iter”.

 

 

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